Il piccolo intoppo non è passato inosservato: durante l’evento di presentazione del nuovo iPhone X, Craig Federighi ha vissuto qualche attimo di smarrimento nel tentativo di sbloccare il device con la scansione del suo volto. Lo smartphone, infatti, in un primo momento non ha eseguito la lettura del viso, richiedendo invece l’inserimento del codice d’accesso per ragioni di sicurezza. Nonostante i principali developer dell’universo iOS si siano immediatamente lanciati sui social per ribadire come il comportamento del dispositivo fosse del tutto normale, poiché peraltro già ben noto con il precedente Touch ID, la notizia è comunque divenuta virale, tanto da convincere diverse testate a dedicare approfondimenti sull’affidabilità del sistema. Oggi, tuttavia, arriva la conferma anche da Apple: nulla di anomalo si è verificato sul palco dello Steve Jobs Theater.
Così come accade normalmente per Touch ID, anche Face ID prevede delle protezioni di sicurezza per evitare tentativi ripetuti d’accesso illecito al device. Chiunque fosse in possesso di un iPhone o un iPad dotato di scansione delle impronte digitali, sarà certamente a conoscenza della necessità di inserire il proprio codice al riavvio del device o, ancora, dopo un numero ravvicinato di letture non riconosciute dal sistema. Lo stesso accade per Face ID: all’accensione di iPhone X è necessario inserire la propria password, così come a seguito di tentativi non considerati sicuri dal device.
In una nota pubblicata su Yahoo, David Pogue ha confermato l’affidabilità della tecnologia, sottolineando quali azioni abbiano spinto iPhone X a richiedere l’immissione del codice anziché riconoscere il volto di Federighi:
Sono stato in grado di contattare Apple. Dopo aver esaminato i log dell’iPhone X usato per la demo, hanno capito esattamente cosa sia successo. […] Alcune persone hanno maneggiato iPhone X per la demo sul palco con largo anticipo e non si sono accorte di come il device stesse cercando di autenticare i loro volti. A seguito di diverse scansioni non riconosciute, iPhone ha fatto esattamente quel per cui è stato progettato: ha richiesto la password. Face ID ha quindi funzionato normalmente.
Così come già accennato, quando Face ID identifica volti diversi rispetto a quello del proprietario, non permette lo sblocco del dispositivo. In caso tali tentativi fossero ripetuti a distanza ravvicinata, il sistema attiva delle protezioni di sicurezza aggiuntive, imponendo l’inserimento della password. Lo stesso è avvenuto in quel di Apple Park: dopo aver inavvertitamente rilevato i volti di vari dipendenti Apple, e non riconoscendo Craig Federighi, iPhone X ha sospettato dei tentativi d’accesso illecito e ha così richiesto l’immissione del codice di sblocco.