Erano gli anni ’30 quando per la prima volta prendeva corpo il concetto di “sei gradi di separazione“: ne parlò per la prima volta lo scrittore Frigyes Karithy nel ’29 aprendo ad una riflessione che sarebbe durata per almeno un trentennio. Sei gradi di separazione ci dividevano, insomma, da qualsiasi altra persona sulla faccia della terra. Io conosco te, che conosci un tuo amico, che conosce un suo amico, che conosce un altro amico ed in sei soli passaggi si può arrivare al presidente degli Stati Uniti d’America. Quella regola non è mai stata scientificamente comprovata né realmente confutata, ma aveva un merito immenso in sé: intuire che il mondo era sempre più connesso e queste connessioni avevano una importanza intrinseca crescente.
Il post-modernismo del resto affondava le proprie radici proprio in questo nuovo modo di guardare le cose e quando il Web esplose tutta la propria energia ecco che la teoria del “piccolo mondo” iniziava ad assumere una concretezza mai sperimentata in passato. Le email, le chat, i forum: il mondo era diventato davvero piccolo. Ed i sei gradi di separazione non solo sembravano per la prima volta realtà, ma iniziavano addirittura a vestir largo. Oggi sappiamo con relativa certezza che l’intuizione di Frigyes Karithy non era poi così sbagliata, ma sappiamo altresì che tutto è cambiato. E che oggi i gradi di separazione (almeno in una particolare fetta di mondo) sono appena 3,57.
3,57 gradi di separazione
A parlarne è Facebook tramite il proprio team Core Data Science proprio nel “giorno dell’amicizia” istituito in occasione del proprio dodicesimo compleanno: una ricerca firmata da Sergey Eduno, Carlos Diuk, Ismail Onur Filiz, Smriti Bhagat e Moira Burke analizza i dati del social network per giungere ad una stima basata sulle connessioni che ogni persona ha attestato nel novero delle proprie amicizie sul social network. Una ricerca simile del 2011 (che coinvolse ai tempi anche l’Università degli Studi di Milano), estesa su circa 700 milioni di utenti attivi su Facebook, calcolava in 3,74 i gradi di separazione tra le persone iscritte. Oggi Facebook ha oltre 1,5 miliardi di utenti attivi e la costante è stata calcolata a quota 3,57 dai ricercatori interni del gruppo.
Il numero va ovviamente valutato con estrema attenzione poiché ogni interpretazione ulteriore potrebbe essere facilmente fuorviante:
- I gradi di separazione sono misurati sulla base di semplici connessioni. Chiaramente ognuna di queste connessioni ha un peso specifico differente e le vere amicizie sono ben differenti dai semplici conoscenti, tuttavia le valutazioni odierne sono basate sugli stessi assunti della originaria formulazione di fine anni ’20: ognuno di noi è separato da chiunque altro da un certo numero di gradi e questa costante valuta semplicemente il grado di interconnessione medio tra le persone;
- Il numero è relativo esclusivamente agli utenti attivi su Facebook: 1,5 miliardi di persone su un totale di 7 miliardi in tutto il mondo. I 3,56 gradi di separazione sono relativi dunque ad una popolazione ampia, ma pur sempre particolare. I gradi di separazione non sono dunque generali, ma limitati al caso specifico della community Facebook. Chi ne è al di fuori ha ovviamente molte meno connessioni e probabilmente può tornare a vestire i panni stretti dei “sei gradi di separazione” già validi quasi un secolo fa;
- Sebbene la popolazione di Facebook sia raddoppiata rispetto al 2011 ed alla prima ricerca, i gradi di separazione sono cambiati poco: da 3,74 a 3,56. Questo differenziale lascia sospettare il fatto che l’estensione del social network sia avvenuto “in prossimità” (amici che invitano amici), cambiando così poco la varietà delle connessioni. Chi è fuori e lontano da Facebook continua a rimanere fuori e lontano. I gradi di separazione misurati su Facebook sono dunque indirettamente anche un indice di varietà e distribuzione del network nel mondo: ogni abbassamento ulteriore implica una auspicabile caduta del gap tecnologico ed una (meno auspicabile?) omologazione culturale sul medesimo strumento a livello internazionale.
Quanti sono i miei gradi di separazione?
Facebook è in grado di dirlo con una stima sicuramente affidabile, basata sui dati del network e su tecniche statistiche avanzate. Per conoscere il proprio grado di separazione è sufficiente collegarsi alla pagina della ricerca accertandosi precedentemente di aver effettuato il login sul network.
La pagina mostra anche una scala di distribuzione dei gradi di separazione con cui è possibile capire quale sia il livello raggiunto dal proprio network. Quanto più è basso il punteggio raggiunto (se come punteggio può essere valutato), tanto maggiore è la varietà dei contatti accumulati. Anche in questo caso, però, il dato può essere pesantemente fuorviante poiché è indubbio tanto il fatto che la varietà è valore, quanto che la qualità delle interconnessioni è la reale discriminante con cui pesare il mondo relazionale che ci circonda.
I gradi di separazione si concentrano principalmente attorno a quota 3,5, ma la coda lunga della distribuzione gaussiana rilevata sposta il baricentro a quota 3,57. In futuro il numero è destinato ad abbassarsi ulteriormente in virtù di una ulteriore estensione degli iscritti al network ed in funzione soprattutto degli investimenti del gruppo verso il mondo non connesso. Quest’ultimo aspetto potrebbe “contaminare” aree nuove, spesso isolate dal digital divide, ed immettere così nel mulinello delle connessioni una ulteriore fetta di mondo.
Il quale, inevitabilmente, diventerà ancora una volta più piccolo. Che poi “più piccolo” voglia dire o meno “migliore”, è qualcosa che non ha nulla a che vedere con una semplice valutazione inerente ad una distribuzione gaussiana di interconnessioni.