Aquila non è l’unico progetto di internet via drone che Facebook ha abbandonato di recente: l’azienda ha infatti anche sospeso Tether-tenna, il piccolo drone elicottero che avrebbe dovuto sostituire temporaneamente il servizio cellulare in situazioni di emergenza.
Pochi mesi dopo esser stato mostrato alla conferenza F8 dedicata agli sviluppatori, che ha avuto luogo in maggio, dove il prototipo del velivolo è stato visto decollare, librarsi nell’aria e atterrare, la società guidata da Mark Zuckerberg ha confermato a The Verge che il progetto è stato sospeso. In particolare, un portavoce di Facebook ha detto che:
Tether-tenna era una dimostrazione del progetto concettuale che stavamo valutando quando ne abbiamo discusso alla F8 all’inizio del 2017. Non è stato qualcosa che abbiamo perseguito ulteriormente, poiché abbiamo scelto di concentrare i nostri sforzi sullo sviluppo continuo e sul progresso dei nostri programmi Terragraph, onde millimetriche e HAPS [piattaforma ad alta quota]. Ci impegniamo in una serie di iniziative dimostrative come questa in quanto sono grandi veicoli di apprendimento per i nostri team di connettività.
L’idea dietro Tether-tenna era che l’elicottero drone sarebbe stato in grado di legare le fibre e le linee elettriche in luoghi in cui l’infrastruttura cellulare era danneggiata, volare verso il cielo e trasmettere un segnale da centinaia di metri in aria. Mikell Taylor, che ha ricoperto il ruolo di CEO di Everfly, aveva detto sul palcoscenico della conferenza F8 che la speranza con questo progetto era di poter fornire «connettività alle persone che più ne hanno bisogno» per «mesi alla volta» e che il drone aveva comunque già volato per 24 ore di seguito, anche se in fase di test. Ma aveva anche dichiarato che il device si trovava «nelle prime fasi di sviluppo» e che c’erano delle sfide, in particolare perché Tether-tenna stava lavorando con linee ad alta tensione che potevano essere d’intralcio.
Il Tether-tenna era un’idea molto più piccola rispetto all’Aquila, che prevedeva droni ultra-leggeri a energia solare più grandi di un 737, e trasmetteva internet usando laser a raggi. Dunque, mentre Facebook continua a pensare a nuovi modi per portare Internet in luoghi ove altrimenti è inaccessibile, con l’addio ai due progetti in questione sembra ancora più chiaro che la compagnia californiana non voglia occuparsi dello sviluppo hardware.