Facebook ha voluto fare il punto della situazione su quali dati sono a conoscenza gli inserzionisti che operano all’interno della piattaforma. A causa dello scandalo di Cambridge Analityca, sono aumentate a dismisura le domande da parte degli iscritti di come Facebook tratta i loro dati. Quesiti che necessitano di risposte molto tecniche il più delle volte ma adesso, il social network, dopo aver aiutato le persone a comprendere meglio gli strumenti che già hanno a disposizione per avere il controllo delle proprie informazioni, ha deciso di spiegare come funziona l’advertising all’interno della piattaforma.
La pubblicità, spiega Facebook, è il motore economico dell’azienda e consente al social network di rimanere gratuito. Tuttavia, la società evidenzia come non rivelerà mai le identità degli utenti agli inserzionisti e che mai venderà le informazioni delle persone. Facebook prova dunque a spiegare innanzitutto il meccanismo di base della pubblicità. Ci sono diversi modi con cui gli inserzionisti possono raggiungere gli utenti con gli annunci. In primo luogo, gli annunci possono basarsi sull’uso della piattaforma da parte degli iscritti. Informazioni che sono utilizzate per comprendere al meglio i gusti delle persone e capire che cosa potrebbero desiderare di vedere. In ogni caso, mai Facebook svelerà l’identità delle persone agli inserzionisti.
Gli iscritti, dalle preferenze relative alle inserzioni possono sempre modificare come Facebook tratta i loro dati per le pubblicità.
In secondo luogo, Facebook utilizza le informazioni sugli utenti che gli inserzionisti condividono con la piattaforma. Per esempio, gli inserzionisti potrebbero disporre dell’indirizzo email di una persona a seguito di un acquisto. Facebook trova poi la corrispondenza con questi dati ma non segnala mai all’inserzionista queste informazioni. Sempre attraverso la pagina delle preferenze relative alle inserzioni, gli utenti possono modificare la possibilità di utilizzo di questi dati.
In terzo luogo, il social network può utilizzare informazioni che arrivano da app e siti web che utilizzano gli strumenti di Facebook per rendere i loro contenuti e annunci più pertinenti. Anche in questo caso è possibile negare l’utilizzo di questi dati attraverso la pagina delle preferenze relative alle inserzioni.
Facebook ha poi rimarcato che il suo business non è vendere i dati degli iscritti ma spazi pubblicitari all’interno della piattaforma, proprio come fanno le televisioni o i giornali. Quando un inserzionista effettua una campagna pubblicitaria su Facebook, la società condivide solo i rapporti sul rendimento della campagna.
Facebook raccoglie ed utilizza i dati anche per fornire un servizio migliore. Per esempio, può suggerire Gruppi a cui aderire, mostrare le foto degli amici più cari e molto altro. Dati che ovviamente servono, come spiegato, anche ad inoculare pubblicità più pertinenti.
Non è possibile rinunciare completamente a visualizzare gli annunci visto che permettono di mantenere gratis la piattaforma, tuttavia, come evidenziato in precedenza, è possibile controllare come i dati sono utilizzati per le campagne pubblicitarie.