Nuova grana in arrivo per Facebook che rischia ulteriori problemi sulla gestione della privacy degli utenti. Sul banco degli accusati questa volta il famoso pulsante “mi piace” che mostrerebbe agli amici tutte le nostre preferenze in materia di prodotti pubblicizzati e per qualcuno questa pratica avrebbe una sorta di valore pubblicitario vero e proprio e dunque potrebbe venire utilizzata potenzialmente anche per sponsorizzare prodotti dei partner del social network.
Problema non da poco che comunque rischiava di cadere nel dimenticatoio se non che un giudice della California avrebbe respinto il ricorso di Facebook che tentava di chiudere la questione rapidamente.
Il giudice ha infatti stabilito che la creatura di Mark Zuckerberg lede una legge dello Stato della California che prevede che i vip e anche le persone comuni abbiano il diritto di conoscere come le proprie immagini e i propri nomi vengano utilizzati nel caso di inclusione in qualsiasi forma di reclame pubblicitaria. In altri termini se Facebook vuole utilizzare un qualsiasi dato di un utente per una pubblicità, costui non solo lo deve sapere, ma deve anche approvare il trattamento dei dati in tal senso.
La procedura giudiziaria contro Facebook andrà quindi avanti e si attende anche una sentenza a breve, ma l’aspetto negativo per la società di Mark Zuckerberg è che questa grana legale arriva poco dopo lo storico accordo tra il social network e la Federal Trade Commission sulla protezione dei dati personali degli utenti. Inoltre Facebook è prossimo alla quotazione di borsa e questo ennesimo problema legale potrebbe turbare gli operatori finanziari.
Piccola curiosità: i magistrati californiani avrebbero anche detto che gli utenti coinvolti involontariamente in queste forme pubblicitarie dovrebbero ricevere dal social network una parte degli introiti derivanti dalle sponsorizzazioni che avrebbero veicolato senza saperlo.