Facebook è notoriamente attento alle sue politiche verdi, e in merito ai server – sul consumo energetico dei quali Zuckerberg fece persino una conferenza stampa – la società ha puntato come simbolo della sua efficienza. Ora Menlo Park fa un altro passo avanti con le pagine Facebook Power, un vero cruscotto dei server del social network ospitati nel clima fresco dell’Oregon e in South Carolina.
Ogni like, ogni commento, foto, ogni contenuto condiviso su Facebook comporta un certo costo ecologico. Può sembrare strano, ma l’energia consumata dalle macchine proviene ancora in gran parte dal carbone, perciò alterano il livello di Co2 immesso e consumato nell’atmosfera perché questa energia produce un riscaldamento negli strumenti, che a sua volta hanno bisogno di essere raffreddati consumando altra energia (ed è quest’ultima che viene risparmiata con molti accorgimenti tecnici, dai pannelli solari ai materiali delle sedi). Per questo Facebook e il consorzio di fornitori di hardware hanno investito molto nella progettazione di macchine il più efficienti possibile. Solo che nessuno lo poteva vedere coi propri occhi, prima di oggi.
Questa iniziativa è notevole per un colosso della Rete. Sulle pagine di Prineville e di Forest City si trovano i cruscotti di entrambi le sedi: pagine divertenti, interattive, con molti dati, rappresentanti visivamente in un cerchio che considera la cronologia dei quattri valori fondamentali – umidità, efficacia dell’utilizzo di potenza (PUE), efficienza di utilizzo dell’acqua (WUE) e temperatura – tenendo traccia di questi parametri nel corso del tempo per tutte le ultime 24 ore (con due aggiornamenti al minuto), la settimana precedente, il trimestre o anche l’intero anno.
Lyrica McTiernan ha scritto un post sul blog di Open Compute (il consorzio tecnologico a capo di queste sedi) mostrando soddisfazione per questi parametri:
Pensiamo sia importante demistificare i centri dati e condividere maggiormente le nostre conoscenze. Abbiamo iniziato condividendo i PUE per il nostro data center Prineville alla fine del secondo trimestre 2011 e pubblicato il nostro primo WUE nell’estate del 2012. Ora stiamo condividendo alcune delle stesse informazioni che i nostri tecnici dei data center vedono tutti i giorni.
Facebook ha incoraggiato la visita al centro di Prineville (333.400 metri quadrati e decine di migliaia di server) di giornalisti e blogger per pubblicizzare questa realtà. In attesa di un terzo cruscotto, che stavolta verterà sui server di Luleå in Svezia. Ma è più di una operazione di immagine: Facebook intende aprire il codice sorgente utilizzato per costruire le sue dashboard in modo che altri possano copiare e migliorare questi strumenti per i propri centri dati. Così facendo Menlo Park è all’avanguardia persino rispetto a Google, e supera di slancio anche Microsoft e Amazon, che pare abbiano in cantiere progetti simili di razionalizzazione estrema dei centri data.