Il volo inaugurale del drone Aquila di Facebook è stato un successo per 90 minuti. Aquila, si ricorda, è uno speciale velivolo senza pilota che il social network intende utilizzare per portare connettività laddove oggi non è disponibile la banda larga. I test in volo furono un successo. Aquila decollò senza problemi e volò ad alta quota generando moltissimi dati utili per il suo sviluppo. Il volo andò così bene che fu deciso di tenerlo in aria per più tempo di quanto previsto inizialmente, sino, appunto, a 90 minuti di volo effettivo.
Ma, come si seppe successivamente, qualcosa andò storto e precisamente nella fase di atterraggio. Adesso, la National Transportation Safety Board ha finalmente pubblicato un primo rapporto in cui spiega le cause che hanno portato all’incidente del drone di Facebook. A quanto si apprende, il vento eccessivamente forte durante la fase di atterraggio con le contestuali turbolenze, avrebbero mandato in confusione il software del pilota automatico del drone, probabilmente non ancora a punto. Il pilota automatico avrebbe, dunque, deciso di abbassare eccessivamente il muso del drone facendoli aumentare di colpo la velocità. Manovra che l’ala destra non avrebbe sopportato rompendosi e causando l’incidente che ha danneggiato sensibilmente il velivolo.
Un rapporto che permetterà a Facebook di migliorare sensibilmente il progetto di Aquila. Il social network, infatti, ha già fatto sapere che il prossimo modello sarà dotato di freni aerodinamici per migliorare la fase d’atterraggio e rendere la planata più sicura. Il software del pilota automatico sarebbe, inoltre, già stato aggiornato.
Del resto lo stesso Facebook al momento della presentazione di Aquila aveva dichiarato che ci sarebbero stati da superare molti ostacoli e problemi. Tuttavia, l’obiettivo di collegare il mondo anche attraverso questi droni volanti non cambia di una virgola. In futuro, dunque, Aquila collegherà le persone sprovviste di connettività internet a banda larga.