Facebook batte Twitter nella lotta alle fake news

Pare che Facebook stia facendo meglio di Twitter per combattere le fake news: un nuovo studio rivela che le interazioni degli utenti con i siti di bufale.
Facebook batte Twitter nella lotta alle fake news
Pare che Facebook stia facendo meglio di Twitter per combattere le fake news: un nuovo studio rivela che le interazioni degli utenti con i siti di bufale.

Un nuovo studio condotto presso la Stanford University e la New York University rivela che Facebook sta facendo meglio di Twitter nella lotta alle fake news, in particolare grazie alle misure adottate soprattutto negli ultimi mesi per diminuire la portata organica degli editori online che diffondono disinformazione a scopo di guadagno economico.

La disinformazione sui social media ha causato numerose problematiche alle aziende responsabili e agli utenti negli anni più recenti. Un sostanziale numero di adulti statunitensi è stato esposto a fake news come metodo d’influenza circa le elezioni presidenziali del 2016, e sondaggi post-elezioni hanno suggerito che sono state davvero tante le persone che hanno creduto che queste storie fossero vere. Si dice anche che abbiano influenzato la Brexit e tentato di manipolare il pubblico online su diverse questioni chiave, rappresentando dunque un grosso problema da affrontare. Per tale ragione le compagnie di social media hanno messo in campo diversi sforzi per rispondere e combattere le fake news.

Analizzando le performance di storie pubblicate su siti di notizie false da gennaio 2015 a luglio 2018, lo studio ha scoperto che le interazioni degli utenti con questi siti via Facebook e Twitter sono aumentate costantemente dall’inizio del 2015 fino alla fine del 2016, per poi calare bruscamente su Facebook mentre continuavano a incrementare su Twitter. La differenza tra le due parti pare sia circa del 60%.

Tuttavia, il problema non è stato ancora del tutto sconfitto. Questo perché ad esempio ci sono editori di fake news che appaiono e scompaiono continuamente, cambiando spesso i nomi dei domini a cui si appoggiano per eludere il rilevamento da parte dei social e confondere ulteriormente le persone. Inoltre, le piattaforme stanno cercando di colpire preventivamente la disinformazione mettendo al baldo i falsi account man mano che vengono creati, filtrando le bufale dai risultati di ricerca, dai trend e così via. Infine, Facebook in particolare ha ridotto la portata di quasi tutti i siti di notizie, grazie alle modifiche apportate al feed all’inizio di quest’anno.

Infine, qualche dato: secondo lo studio, su Twitter le notizie false ottengono tra i 4 e i 6 milioni di interazioni al mese, mentre su Facebook il coinvolgimento è diminuito drasticamente da fine 2016: da 200 milioni di interazioni circa oggi le bufale riceverebbero circa 70 milioni di clic al mese, in netto calo ma ancora più che sufficienti per inquinare l’ecosistema social al punto tale da renderlo inaffidabile.

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