Ieri sera (giovedì 29 ottobre) è apparso sulla pagina di Site Governance di Facebook, un post firmato da Elliot Schrage, referente per le comunicazioni esterne del network che annunciava delle nuove modifiche alla normativa sulla privacy del sito. Si tratta al momento di una proposta: gli utenti hanno tempo fino al 5 novembre per commentare il testo e suggerire delle alternative.
Da un’occhiata veloce al nuovo regolamento, sembrerebbe che a Facebook si siano limitati per lo più a chiarire ed esplicitare alcuni punti delicati, come la differenza fra disattivare e cancellare un account, oppure a evidenziare il fatto che il contenuto condiviso con altri utenti potrebbe non essere rimosso dal network anche una volta che non si è più iscritti.
A questo proposito, c’è un importante novità: il materiale condiviso rimane online come prima, ma, dice Facebook, “your name will no longer be associated with that information”, dunque sembra di capire che resteranno i messaggi o gli altri contenuti senza però il nome dell’autore.
Sono subito fioccati i commenti alla nuova proposta, che è stata tradotta in varie lingue, con risultati però involontariamente esilaranti. Parrebbe che la versione italiana sia andata online prima di quella inglese, con gli utenti americani che si affannavano a decifrare quello strano linguaggio, da molti scambiato per spagnolo e protestavano perché non era nella loro madrelingua.
Significativo il commento di una utente: “hey, siamo in America qui; perché diavolo non parlate americano?”. Meno male che Internet avvicina ed unisce.