Ha 32 anni, lavora in un negozio di biciclette a Louisville, ha un forte accento del Kentucky e neppure una goccia di sangue blu. Quest’ultima caratteristica è la seconda che condivide con la futura principessa d’Inghiterra. La prima è il nome: Kate Middleton. Un nome che le ha provocato l’espulsione da Facebook.
Un equivoco che ha molto divertito i giornali americani, accorsi a vedere la donna colpevole soltanto di avere lo stesso nome della ragazza che dopodomani convolerà a nozze nel matrimonio del secolo.
Tutto è cominciato in gennaio, quando la Middleton americana ha tentato di accedere al suo account e ha fatto la bella scoperta:
“Facebook aveva disabilitato il mio account e quando gli ho scritto mi hanno spiegato che l’avevano fatto per utilizzo di nome falso. Io allora ho chiesto che mi fosse restituito, twittando un messaggio in cui dicevo “Facebook mi ha cancellato: la vera Kate Middleton può alzarsi per favore?”. Facebook aveva anche staggato le mie foto, perciò non era facile dimostrare che esistevo veramente. Una settimana dopo mi è stato riaperto.”
La vicenda ha permesso di scoprire che in questi mesi almeno altre tre donne hanno subito la stessa sorte, una donna australiana e due donne inglesi che si chiamano Kate Middleton, cancellate da Facebook e successivamente ripristinate dopo aver dimostrato che esistevano per davvero.
La ragazza americana, appassionata di bicicletta, è contenta del chiasso esploso attorno al caso, perché ha attirato l’attenzione alla sua partecipazione in luglio a un giro in bicicletta da Boston a Provincetown con l’obiettivo di raccogliere fondi per la sclerosi multipla. Se riuscirà a raccogliere almeno 10.000 dollari, la Middleton a stelle e strisce ha promesso che guiderà una bici tandem in abito da sposa “con un finto principe William”. Sperando che quest’ultimo non abbia un profilo sul social network.