A poco più di 24 dal suo esordio, Ping sta già facendo parlare di sé in ogni angolo della Rete. Più che la sua introduzione, avvenuta ieri in concomitanza con quella di iTunes 10, a suscitare scalpore è stata la politica adottata da Facebook nei confronti del neonato social network a marchio Apple.
Come riportato durante l’evento di San Francisco (e ancora leggibile sulla pagina ufficiale del servizio), una delle modalità previste con le quali aggiungere contatti al profilo Ping consiste nel connettere il proprio account con quello già presente su Facebook, così da importante la lista di amici attraverso una API liberamente accessibile. Per qualche motivo ancora non del tutto chiaro, questo non avviene.
Una delle spiegazioni più semplici per quanto sta accadendo riguarda la possibilità che, con una tale mossa, Facebook si stia tutelando da eventuali sovraccarichi all’infrastruttura che ne gestisce il database. I 160 milioni di utenti iTunes, con un volume elevato di richieste, potrebbero infatti mettere a dura prova i server di Mark Zuckerberg.
Le due società sarebbero comunque già al lavoro per risolvere la situazione, come riporta una notizia comparsa nella notte sulle pagine di ATD. Ecco la dichiarazione, in verità piuttosto vaga, rilasciata al portale da un portavoce di Facebook:
Il nostro obiettivo è quello di connettere le persone con i loro interessi e, per questa finalità, abbiamo stretto partnership con realtà innovative di tutto il mondo. Facebook e Apple hanno già collaborato con successo in passato per offrire ottimi servizi di tipo sociale e stiamo facendo lo stesso anche per il futuro.
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