Facebook ha acquistato Atlas da Microsoft. Trattasi dell’ultimo tassello rimasto nella fallimentare operazione aQuantive (6 miliardi di dollari mandati in fumo nel giro di pochi anni), l’ultimo asset di valore che il gruppo di Redmond aveva tenuto in vita in cerca di acquirenti. La stretta di mano con Facebook appare oggi una sorta di evento ineluttabile, un accordo di reciproco vantaggio che porta Atlas nelle mani di una azienda che ne potrà realmente valorizzare i contenuti investendoci su denaro su prospettive di lungo periodo.
La cessione rappresenta per Facebook un nuovo inizio: grazie ad Atlas, infatti, il gruppo potrà offrire ai propri clienti un sistema più efficace per la misurazione dell’advertising sul social network, avendo così un tracciamento pieno ed efficace del rendimento delle campagne promozionali. Così facendo il gruppo auspica anzitutto di rendere più evidente il valore degli annunci sulle proprie pagine, il che dovrebbe significare un innalzamento del prezzo medio delle inserzioni stesse. L’obiettivo rimane tuttavia disegnato sul lungo periodo anzitutto poiché Atlas è un progetto di fatto fermo da mesi, che andrà integrato e rilanciato: l’acquisizione è un punto di partenza, dopodiché sarà responsabilità di Mark Zuckerberg trarre il meglio dall’operazione.
Il team Atlas agisce oggi presso la sede di Seattle e continuerà, dopo il pieno assorbimento in Facebook, ad operare in continuità con il passato. Il futuro potrebbe però preludere a grandi cambiamenti: il tracciamento degli utenti, delle inserzioni e del loro rendimento potrebbe infatti aprire a Facebook anche la possibilità di arrivare a pubblicità su siti Web terzi. A quel punto Facebook entrerebbe in vero e pieno conflitto con Google AdSense, prospettiva che Zuckerberg auspica come la nuova gallina dalle uova d’oro per la propria azienda (che in quanto a conoscenza degli utenti e dei loro gusti non ha rivali).
Per Microsoft, che secondo le prime indiscrezioni dovrebbe incassare nell’operazione circa 100 milioni di dollari, la cessione è invece l’occasione per monetizzare un asset che non interessa più. Il gruppo di Redmond ha deciso: il business del futuro sarà su device e servizi, lasciando così l’advertising in mano a chi vorrà fondare le proprie attività su questo mercato. La collaborazione di lunga data con Facebook frutta dunque una nuova opportunità ed in futuro le parti potrebbero ora trovare nuove sinergie su cui confermare e rinsaldare la partnership in atto.
Per i clienti Atlas non cambierà nulla nell’immediato, mentre per il team si aprono nuove prospettive fin da subito confermate sul blog del gruppo: «Il team Atlas è lieto di questa nuova opportunità e ciò che significa per la direzione del nostro business. Speriamo che voi, nostri clienti e partner, siate altrettanto contenti«. Una mano tesa ai clienti nel tentativo di coinvolgerli fin da subito in questo progetto, insomma, poiché quel che è un nuovo inizio in Facebook diventa una vera e propria resurrezione per le ambizioni del team coinvolto nell’operazione.