La tecnologia aiuta a migliorare la vita di tutti i giorni, ma come per ogni cosa non bisogna esagerare. Le principali aziende della Silicon Valley hanno messo in guardia gli utenti sulle conseguenze derivanti dall’uso eccessivo di Internet e dei social media in particolare. Un dirigente di Facebook consiglia di chiudere il social network e dedicare più tempo alla vita sociale reale.
Per spiegare l’effetto negativo delle ore passate ad aggiornare il proprio stato sui social network, Stuart Crabb, direttore degli uffici esecutivi di Facebook, ha usato una chiara analogia:
Se si mette una rana nell’acqua fredda e si aumenta lentamente la temperatura, bollirà fino alla morte.
Le persone dovrebbero notare le conseguenze del tempo trascorso online sulla propria vita reale, prima che il loro comportamento si trasformi in una vera dipendenza. Si tratta di un concetto più volte ribadito da sociologi e psicologi, ma detto da un dirigente Facebook fa ovviamente più clamore. È come se un’azienda che produce auto sportive dicesse ad un cliente di andare piano. Come tutti i social network, infatti, anche Facebook ricava maggiori profitti se l’utente rimane connesso per lungo tempo.
Per alcune persone, Internet è diventata una malattia. Un fumatore incallito accende una sigaretta appena si sveglia la mattina, un “drogato” di Facebook non riesce a scollegarsi e porta lo smartphone o il tablet anche in bagno. Prossimamente all’interno del Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorder, il manuale sui disturbi mentali usato in tutto il mondo, verrà inserito l’Internet use disorder, una patologia legata all’uso di Internet.