Facebook dà il via alla controffensiva. Il colosso dei social network ha presentato un’istanza martedì alla Corte Federale di San Francisco con la quale accusa Yahoo di aver violato nello specifico 10 brevetti di sua appartenenza. La notizia non è casuale e arriva un mese dopo la citazione in giudizio di una delle aziende pioniere del Web contro la società di Mark Zuckerberg colpevole di aver a sua volta infranto proprietà intellettuali di Yahoo. Una battaglia senza esclusione di colpi che arriva a poche settimane dal debutto di Facebook a Wall Street.
La causa di Yahoo contro il social network è giunta chiaramente in un momento delicato che ha mandato su tutte le furie i vertici di Facebook, che hanno così deciso di rispondere con la stessa moneta, accusando la controparte di aver indebitamente utilizzato suoi brevetti legati in particolare al business della pubblicità online e al servizio di condivisione foto Flickr, che sarebbe nato grazie a proprietà intellettuali che coinvolgono la capacità di connettersi ad altri utenti con un servizio online, la possibilità di identificare persone nelle fotografie (i cosiddetti “tag”) e generare feed di notizie personalizzate.
Secondo le informazioni dell’USPTO (l’ufficio brevetti USA), uno dei brevetti fatti valere da Facebook, riguardante un metodo per la codifica dei media digitali, indica l’amministratore delegato Mark Zuckerberg tra gli inventori. Ted Ullyot, general Counsel di Facebook, ha commentato: «Stiamo affermando rivendicazioni su brevetti di nostra proprietà in risposta alla decisione miope da parte di Yahoo di attaccare uno dei suoi partner dando priorità più alla controversia che all’innovazione».
La risposta della controparte non si è fatta ovviamente attendere. Il portavoce Eric Berman ha commentato la mossa come un cinico tentativo da parte di Facebook di distrarre la Corte dalla debolezza della sua difesa. La controffensiva del social network ha causato però un calo in borsa per Yahoo del 2,4%.