Da una parte c’è Facebook. La sua quotazione si è impennata nel momento in cui Microsoft ha valutato in modo sproporzionato una piccola partecipazione nel gruppo. I casi sono due: o dietro a Facebook c’è qualcosa di ulteriore oltre all’apparenza, oppure (come suggeriscono alcune interpretazioni) siamo agli albori di una nuova bolla della net economy. Dall’altra ci sono tutti gli altri: tutti assieme, tutti apparentemente opposti al piccolo spauracchio che l’opera di Mark Zuckerberg rappresenta. Anche questo secondo aspetto ha un qualche elemento suggestivo: i numeri di altri social network sono oltremodo maggiori, eppure tutti concordano nel fatto che l’unione è in qualche modo necessaria. Un nome potrebbe essere dietro a tutto ciò: Parakey.
La notizia del giorno è nel fatto che anche MySpace e Bebo hanno aderito al progetto Open Social messo in atto da Google. Questi ultimi nomi, unitamente a LinkedIn, Ning, Orkut e molti altri, rappresentano una potenza di fuoco che Google ha messo in fila partendo da un progetto aperto, esteso ed utile ad unire in una unica piattaforma l’utilità degli sviluppatori, quella degli utenti e quella dei network partecipanti. Open Social, infatti, crea un codice intercomunicativo, una lingua comune che permette alle varie community di poter dialogare: per l’utenza la cosa significa un numero crescente di opportunità e di servizi ed il tutto delinea un orizzonte nuovo per lo sviluppo del settore.
Tra i big solo Facebook, al momento, non è entrato nella lista dei partecipanti di Open Social. La cosa non sembra essere casuale, e la sfida non sembra quindi essere solo più limitata ad un testa a testa tra social networks: la sfida appare semmai ormai spostata ad un livello ulteriore e per il futuro si potrebbe parlare più di “sistema operativo sociale” che non solo di “reti sociali”.
In linea teorica Facebook potrebbe ancora entrare in Open Social. «Le porte sono aperte» si dice da una parte, «non abbiamo ancora valutato la cosa» rispondono dall’altra. In mezzo, ancora una volta, c’è un duopolio tra due aziende che hanno probabilmente saputo mettersi al centro dei due ecosistemi che si sfideranno: Google da una parte, Microsoft dall’altra. Di Parakey non si sa molto: dopo l’acquisizione da parte di Facebook il progetto è stato nascosto e non sono state indicate scadenze imminenti. Ad esplicita richiesta il fondatore Blake Ross non ha potuto darci risposte rinviando al futuro ogni chiarificazione in merito.
In attesa del passo decisivo di Facebook, gli sviluppatori possono iniziare a masticare il codice Open Social. Ma una realtà sembra assodata a priori: dei molti aspetti che ancora non si chiariscono oggi, pochi sono realmente privi di significato. La situazione, semplicemente, potrà essere intepretata solo quando tutti avranno giocato le proprie carte. E della carta Parakey ancora non si sa nulla.