Facebook, corretto dopo 15 giorni un grave bug

Era una falla grave che esponeva i dati sensibili di tutti e nonostante le segnalazioni tempestive del blog FBHive, la società ci ha impiegato la bellezza di 15 giorni a porre rimedio. Fortunatamente i dettagli su come sfruttarla non sono girati in rete
Facebook, corretto dopo 15 giorni un grave bug
Era una falla grave che esponeva i dati sensibili di tutti e nonostante le segnalazioni tempestive del blog FBHive, la società ci ha impiegato la bellezza di 15 giorni a porre rimedio. Fortunatamente i dettagli su come sfruttarla non sono girati in rete

Debutta in rete con una bella “bomba” FBHive, un nuovo blog dedicato interamente alla discussione dei temi che riguardano Facebook. La notizia con cui apre il sito, infatti, è quella di una vulnerabilità di relativa pericolosità riguardante i dati personali degli utenti iscritti al social network.

Secondo il team FBHive, infatti, esiste un buco di sicurezza che consente a chiunque di accedere ad informazioni come luogo di residenza, relazione, sesso o orientamento politico anche qualora esse siano nascoste dai settaggi della privacy. Si tratta di informazioni tra le più importanti in assoluto poichè gli elementi rivelati in quelle sezioni sono spesso spunto per la creazione delle password private (come ad esempio la data nascita).

Nel tentativo di verificare la veridicità di quanto affermato dai giovani blogger, l’autorevole blog TechCrunch ha chiesto loro di provare l’autenticità del buco ottenendo ed inviando informazioni sensibili riguardo il profilo di alcuni autori TechCrunch. La risposta non ha tardato ed è stata corredata da informazioni rivelatesi corrette (e non disponibili al pubblico).

Non è certo la prima volta che il grande social network si trova di fronte ad una vulnerabilità che espone i dati sensibili dei propri utenti, ma in questo caso la compagnia è stata più reticente del solito nel tappare la falla. Ci sono infatti voluti 15 giorni perchè il bug fosse identificato, verificato e correttamente sanato. Ad ogni modo Facebook conferma ora la salubrità del sistema e si sottolinea il fatto che il bug non sia stato nel frattempo utilizzato da malintenzionati per usi truffaldini.

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