La crescita di Facebook continua a rallentare. Sembrano lontani i mesi in cui il social network cresceva a ritmi esponenziali in tutto il mondo. Addirittura, la sua crescita negli Stati Uniti e in Canada, così come in Europa, si è arrestata completamente e sembra, in alcuni casi, anche diminuire. Il social network ha pubblicato i risultati economici del terzo trimestre fiscale del 2018 dove è evidenziato che il numero di utenti attivi giornalieri negli Stati Uniti e in Canada è rimasto invariato a 185 milioni, mentre il numero di utenti europei è passato da 279 milioni a 278 milioni.
Il calo degli utenti europei potrebbe essere il risultato delle recenti normative europee sulla privacy (GDPR), che dopo la loro entrata in vigore a maggio, possono aver causato questa emorragia di 1 milione di utenti attivi mensili. Nel complesso, comunque, la società di Mark Zuckerberg continua a crescere grazie all’espansione internazionale, crescendo del 9% anno su anno per quanto riguarda la base di utenti attivi giornalieri per un totale di 1,47 miliardi di persone. Il numero totale di utenti attivi mensili è cresciuto del 10% su base annua a 2,27 miliardi di persone.
Il tasso di crescita di Facebook continua, comunque, a ridursi di trimestre in trimestre. E non sta più crescendo nei mercati in cui realizza il maggior reddito per utente (Nord America ed Europa). Questo “stallo” sta iniziando a preoccupare gli analisti che temono per il futuro un declino delle entrate.
Al momento, comunque, i dati economici sono ottimi. Secondo Facebook, i ricavi pubblicitari sono cresciuti del 33% su base annua, a 13,73 miliardi di dollari, arrivando proprio sotto le stime degli analisti di Wall Street. Il profitto ottenuto è stato di 1,76 dollari per azione, ben oltre le aspettative degli analisti. Il titolo di Facebook in borsa non ha subito grossi scossoni. Il social network aveva già preventivamente avvisato che la crescita in termini di utenti avrebbe potuto rallentare sensibilmente e quindi il mercato era pronto a ricevere questi dati.
Nessun problema, quindi, nel breve termine ma il futuro della società appare meno roseo del solito a meno che Facebook non faccia quel salto che Mark Zuckerberg aveva più volte auspicato incentrando il suo core bussines più sulle Storie, sulla messaggistica e su servizi come Facebook Watch piuttosto che sul solo News Feed.