Poco più di una settimana è passata dall’attacco hacker che ha messo a rischio 50 milioni di profili Facebook, ma l’Independent parla già di dati degli utenti in vendita nel dark web a prezzi stracciati, con Bitcoin e Bitcoin Cash accettati come modalità di pagamento. I prezzi? da 3 a 12 dollari a profilo.
Da una prima stima sembra che la violazione abbia interessato 5 milioni di utenti europei, ma non si conoscono i dati ufficiali per quanto riguarda quelli che sono stati hackerati in Italia.
Per tutelarsi gli utenti di Facebook devono assolutamente cambiare la password e magari attivare l’autenticazione a due fattori (2FA) tramite applicazione dedicata come Google Authenticator. La soluzione migliore per prevenire qualsiasi rischio in realtà è non usare la stessa password su altre piattaforme come Google, Twitter, Instagram o Amazon.
Con il furto dei dati di accesso a Facebook si corrono diversi rischi. Oltre al fatto che uno sconosciuto può entrare in possesso dei contenuti privati, lo stesso può tranquillamente tagliarci fuori dall’account cambiando la password. In quel caso quindi bisognerebbe procedere con la procedura di recupero ricorrendo direttamente all’assistenza di Facebook. I criminali informatici potrebbero, nei casi peggiori, commettere furti di identità o ricattare gli stessi utenti.
Non tutti sono a conoscenza dell’esistenza del Dark Web perché è visibile solo a chi utilizza gli strumenti giusti. Si raggiunge solo con specifici software e configurazioni particolari per accedere a canali di comunicazione protetti, utili in alcuni casi a favorire la compravendita di dati personali rubati. Era prevedibile quindi che gli account violati di Facebook sarebbero finiti in vendita in luoghi del web poco raccomandabili.
In realtà non è di certo la prima volta che dati e account Facebook vengono messi in vendita. Accade purtroppo giornalmente e non per forza nella parte oscura e non indicizzata del web, quindi si raccomanda fare massima attenzione.