Il comitato di supervisione di Facebook ha preso la sua decisione sul confermare o revocare il bando di Donald Trump dalla piattaforma. Tuttavia tale decisione verrà resa nota solo domani, mercoledì 5 maggio 2021, tramite una conferenza stampa che si svolgerà intorno alle 9:00 (ora locale). A svelarlo è il Washington Post, secondo il quale la scelta del Facebook Oversight Board, ovverosia il gruppo esterno creato dalla stessa azienda di Mark Zuckerberg per riesaminare le scelte considerate più spinose della policy del social network.
Facebook e il futuro social di Trump
Il famoso social aveva deciso di sospendere a tempo indeterminato gli account Facebook e Instagram di Donald Trump dopo i fatti di Capitol Hill. Una decisione che aveva provocato non poche polemiche e perplessità anche tra coloro che non sono sostenitori dell’ex presidente degli Stati Uniti, come il proprietario di Twitter Jack Dorsey, per il quale bannare sia comunque da considerare “un fallimento nel promuovere una sana conversazione” e un “limite alla possibilità di chiarimento, redenzione e apprendimento”, creando a suo dire un precedente pericoloso sul potere che un individuo o un’azienda hanno su una parte della conversazione pubblica globale.
Anche Massimo Cacciari, in un’intervista rilasciata a Repubblica, aveva criticato la scelta dei social principali, e in particolare di Facebook, dichiarando che “se non c’è una struttura politica che decide un controllo preciso su questi strumenti di comunicazione e di informazione decisivi ormai per le sorti delle nostre democrazie, è evidente che saranno gli Zuckerberg di questo mondo a decidere delle nostre sorti“. Bandire l’account personale di Donald Trump si era tra l’altro rivelato un boomerang per il noto social. A Wall Street, infatti, all’indomani o quasi del ban il titolo di Facebook era calato del 3,2%.
Tornando al Facebook Oversight Board, criticato da molti esperti in quanto esternalizzerebbe le decisioni individuali dell’azienda, senza creare tra l’altro cambiamenti interni significativi, proteggendola e liberandola dalla responsabilità di prendere decisioni difficili, il consiglio si è pronunciato su casi di moderazione legati a razzismo, minacce di violenza e disinformazione sulla pandemia da Covid-19: sei volte ha ribaltato le decisioni di Facebook, due le ha confermate e in un caso non è stato in grado di emettere una sentenza.