Abbiamo parlato più volte di come la grande incognita relativa alla sopravvivenza e alla sostenibilità dei social network sia il ritorno economico delle aziende che si occupano del loro mantenimento. Spesso, milioni di utenti e un fenomeno in forte ascesa non vanno di pari passo con guadagni altrettanto importanti.
È stato il caso di Twitter in passato, così come di Facebook. Le due realtà sembrano ora aver imboccato la strada giusta, mettendo in campo nuove pratiche di advertising. In particolare, stando alle cifre diffuse da Reuters, la creatura di Mark Zuckerberg è arrivata a generare un ricavo lordo pari a circa 800 milioni di dollari nel corso del 2009 e un profitto netto di svariate decine di milioni.
Mezzo miliardo di utenti (cifra non ancora confermata in via ufficiale) equivale a oltre il 7,3% dell’intera popolazione mondiale, una cifra davvero impressionante. Una simile diffusione non poteva che portare con sé la movimentazione di ingenti interessi economici. A poco più di sei anni dalla sua creazione, Facebook va oltre le previsioni degli analisti, restando saldamente al comando della classifica dei social network più cliccati e rispondendo così con i freddi numeri agli attacchi dei suoi tanti detrattori.
Difficile azzardare previsioni sul futuro di Zuckerberg e della sua creatura. Il panorama del Web 2.0 è mutevole, imprevedibile, vivace e ricco di novità quasi quotidianamente. Certo è che sarà ben difficile assistere, negli anni a venire, alla nascita di una piattaforma capace anche solo di eguagliare i numeri di Facebook che, nonostante la sua sempre più spiccata capacità di attrarre a sé critiche e malcontenti, in primis riguardo alla gestione dei dati personali, rimane uno dei siti più frequentati al mondo, addirittura più di Google negli Stati Uniti.