Facebook e Google vogliono Vevo

Facebook e Google starebbero trattando con Vevo per un'eventuale acquisizione: il contratto che lega Vevo a YouTube scade a breve.
Facebook e Google vogliono Vevo
Facebook e Google starebbero trattando con Vevo per un'eventuale acquisizione: il contratto che lega Vevo a YouTube scade a breve.

Vevo farebbe gola sia a Facebook che a Google ed entrambe le società si starebbero contendendo uno dei siti di condivisione video musicali più popolari a livello globale. È quanto riporta il New York Post, spiegando le motivazioni dietro a una possibile trattativa del genere.

Vevo è stato lanciato a fine 2009 e offre video musicali appartenenti a tre delle quattro più grandi case discografiche globali, ovvero Sony, Emi e Universal. Al momento i suoi filmati vengono condivisi anche e soprattutto tramite YouTube, per cui Google offre all’azienda di Rio Caraeff un terzo delle entrate pubblicitarie. Apparentemente, la società di Mountain View sembrerebbe dunque essere avvantaggiata rispetto a Facebook.

C’è un però: il contratto che lega Vevo a Google tramite YouTube scade a fine anno e di conseguenza, non solo l’amministratore delegato Rio Caraeff starebbe negoziando con Larry Page il rinnovo dello stesso ma a condizioni diverse – più remunerative – ma starebbe valutando anche una possibile apertura al social network di Mark Zuckerberg. Una fonte vicina alla società ha infatti spiegato che «l’accordo scade, ora vogliamo esplorare tutte le possibilità», mentre un’altra fonte ritenuta vicina a Vevo ha inoltre confermato l’interesse di Google e Facebook per una partecipazione azionaria.

Vevo, valutato un miliardo di dollari e avente un fatturato annuo di 150 milioni di dollari, con 48 milioni di visitatori unici solo nel mese di aprile, ha di fronte varie possibilità. Una è quella di diffondere i propri contenuti musicali o tramite YouTube o tramite Facebook, l’altra è invece quella di cedere una partecipazione azionaria a uno dei due gruppi, cedere loro – o ad altri eventuali acquirenti – l’intera proprietà o, ancora, lanciare un’Ipo. Intanto, l’azienda avrebbe incaricato Allen & Co. di occuparsi della possibilità di accogliere nuovi investitori.

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