Con la crescita esponenziale della rete e dei suoi contenuti è aumentato anche il problema dei consumi energetici dovuto all’ingrandirsi dei data center delle aziende che operano sul web. Greenpeace ha spesso criticato, in passato, colossi del calibro di Google, Microsoft, Apple, HP e IBM per le politiche adottate nell’alimentazione dei propri impianti, considerate vetuste e non sostenibili dal punto di vista ambientale. Anche Facebook non è stata esente da giudizi negativi, tuttavia il popolare social network ha siglato un accordo di collaborazione con Greenpeace per investire nelle energie verdi.
Forte della sua presenza su Internet, Facebook potrà promuovere le energie rinnovabili e incoraggiare le grandi aziende che erogano energia a puntare su fonti pulite. E non solo, perchè Facebook vuole stimolare anche lo sviluppo di programmi che consentano agli utenti iscritti di risparmiare energia.
Quello tra Facebook e Greenpeace è solo l’ultimo tassello della campagna Greenpeace Unfriend Coal, nato con lo scopo di chiedere all’azienda di Mark Zuckerberg di scegliere l’energia pulita per l’alimentazione dei data center al posto del carbone. E, come dichiarato da Tzeporah Berman, co-direttrice della campagna Energia e Clima di Greenpeace International, «Greenpeace e Facebook lavoreranno da oggi insieme per convincere i principali produttori di energia ad abbandonare il carbone e a investire sulle fonti rinnovabili. Solo perseguendo la strada delle energie pulite sarà possibile lottare contro i cambiamenti climatici, rafforzare l’economia e tutelare la salute dei cittadini».
La palla, quindi, passa ora a Facebook, che sta pianificando un confronto con i suoi fornitori di energia per discutere delle fonti con con vengono alimentati i data center. L’obiettivo, infatti, è quello di passare all’energia pulita, con tanto di guadagno per l’ambiente. La stessa azienda ha affermato che « Facebook guarda lontano, a un giorno in cui le fonti energetiche primarie saranno pulite e rinnovabili […] e siamo emozionati all’idea di lavorare insieme [a Greenpeace] per permettere ai nostri utenti di misurarsi sul social network con le questioni energetiche che più stanno loro a cuore ».
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Un programma, noto come Open Computer Project, si occuperà di portare avanti la ricerca sull’efficienza energetica, e spingere così altre aziende, come Apple, IBM, Microsoft e Twitter, ad impegnarsi per una rete più verde.