Facebook e il panino gratis della discordia

Facebook e il panino gratis della discordia

Una decina di amici valgono un panino ipercalorico da fast food? Probabilmente sì, almeno a giudicare dagli oltre 80mila utenti di Facebook che hanno partecipato a una singolare campagna promozionale proposta da Burger King.

La famosa catena di fast food ha lanciato qualche giorno fa una applicazione sul famoso portale sociale per promuovere i suoi prodotti con un semplice gioco: sacrifica dieci amici dalla tua lista di contatti e avrai un Whopper gratis. Circa 80mila voraci emuli di Homer Simpson hanno preso alla lettera l’invito di Burger King, eliminando complessivamente quasi 234mila amici in meno di una settimana per ottenere un panino farcito con un etto di carne, lattuga, cipolle e trigliceridi gratuitamente.

Una iniziativa singolare, tesa a sperimentare nuove vie per monetizzare l’alto numero di utenti che ogni giorno affollano Facebook condividendo pareri, opinioni, fotografie e naturalmente amicizie. Una campagna di marketing forse un poco provocatoria, ma sicuramente efficace, che però non è piaciuta per nulla ai gestori del famoso social network. A circa una settimana dal suo debutto, il portale ha deciso di staccare la spina, negando i panini di Burger King ai suoi utenti per ragioni di privacy.

Incoraggiamo la creatività degli sviluppatori e dei marchi che utilizzano la piattaforma di Facebook, ma dobbiamo anche essere certi che le applicazioni seguano le aspettative di privacy degli utenti. Questa applicazione favoriva attività che andavano contro la privacy degli utenti informando sulle attività di rimozione dei contatti da parte di un utente. Abbiamo contattato gli sviluppatori per suggerire alcune modifiche. Nel frattempo, abbiamo attivato le procedure necessarie per mantenere il livello di fiducia che abbiamo instaurato con i nostri utenti.

Come viene sottolineato anche sul sito di informazione online TechCrunch, stupisce che una tale decisione da parte di Facebook sia stata assunta a posteriori, quando ormai l’applicazione era in circolazione ed era utilizzata da alcune decine di migliaia di utenti. Un controllo preventivo avrebbe forse potuto evitare il dietrofront imposto dal social network all’iniziativa di marketing di Burger King. Infine, anche le motivazioni legate alla privacy sembrano reggere poco. L’applicazione non violava la riservatezza degli utenti, ma semplicemente una delle ferree regole di Facebook, secondo la quale la rimozione di un amico dai propri contatti non debba essere notificata all’utente rimosso.

In attesa di ulteriori sviluppi sul panino della discordia, gli utenti potranno sopperire con l’inebriante profumo spray all’hamburger, ma questa è un’altra storia…

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