Lo schema sociale che Facebook ha pensato per la propria utenza (e, per estensione, per l’intera rete) comporta un nuovo grado di attenzione da parte della community. Ad ogni singolo utente viene infatti ora richiesto un piccolo consenso formale che autorizzi il social network a gestire le informazioni relative alle interazioni svolte su alcuni siti web in partnership (lista destinata ad accrescersi parecchio nel tempo).
L’utente di Facebook interessato a controllare questo nuovo ulteriore aspetto non deve far altro che visitare l’apposita pagina ed assumere piena consapevolezza della scelta che va a compiere. Al momento quel che Facebook chiede è di porre attenzione alle esperienze vissute su Docs.com, Pandora e Yelp, indicate nei giorni scorsi come i primi partner in grado di offrire una esperienza personalizzata sulla base delle caratteristiche che l’utente ha dipinto per il proprio profilo sul social network.
«Non appena accederai a questi siti, vedrai una notifica di Facebook nella parte superiore della pagina. Puoi facilmente esprimere il tuo opt-out scegliendo “no grazie” nella notifica blu di Facebook sulla parte alta della pagina del partner». La richiesta che pone Facebook è però quella di autorizzare i partner selezionati e di offrire loro la possibilità di personalizzare in automatico l’offerta nel momento stesso in cui si accede al sito.
Facebook Instant Personalization
Spuntare volontariamente l’apposita casella significa autorizzare ad esempio a Pandora di trovare gli amici con cui si è in contatto su Facebook, di scovare i loro gusti musicali e di proporli all’interno del sito completando altresì il profilo dell’utente loggato. Docs.com permetterà invece di creare, modificare e condividere file con la propria community. I partner sono destinati a crescere con il progressivo imporsi delle nuove API con cui Facebook conta di moltiplicare la propria presenza sul Web.
Ma la Electronic Frontier foundation puntualizza: «Facebook ha rimosso la possibilità da parte degli utenti di controllare chi può vedere i loro interessi e le informazioni personali. Alcune parti del profilo utenti, “inclusi la tua città, il tuo percorso di studi ed il tuo lavoro, e le cose che ti piacciono o gli interessi” sono ora trasformati in “connessioni”, il che significa che saranno condivisi pubblicamente. Se non vuoi che queste parti del tuo profilo siano rese pubbliche, la tua sola opzione è quella di cancellarli». La EFF, insomma, punta il dito su una delle nuove importanti caratteristiche di Facebook: l’utente può decidere se esserci o meno e se partecipare o meno ai “mi piace”, ma il suo controllo sul proprio profilo è molto ridotto rispetto al passato.