Cercasi azienda dell’information technology per monitorare i social media. Un annuncio, con tanto di allegato per il bando pubblico, che non farebbe molto parlare se l’appaltante non fosse l’FBI, il corpo investigativo federale americano. Facebook e Twitter dunque saranno spiati?
La notizia è rimbalzata grazie a NewScientist che ha scovato l’annuncio pubblicato qualche giorno fa. Niente di particolarmente strano, a ben pensarci: da tempo le agenzie investigative, compreso la CIA, analizzano le conversazioni sui social network per estrarne report sulla situazione geopolitica mondiale.
In questo caso, le novità sono due: il fatto che stavolta se ne occupa un ente secondo il punto di vista della sicurezza interna – con tutte le implicazioni per la privacy del cittadino che questo potenzialmente comporta – e la clamorosa forma pubblica che gli viene data.
D’altra parte, molti post, pagine, e commenti sono facilmente leggibili sui social network, così come i miliardi di tweet che corrono per la Rete, sempre analizzabili secondo algoritmi per la ricerca semantica ormai quasi standard e in continua evoluzione. Se da Twitter possiamo scoprire l’umore del mondo, se su Facebook si organizzano rivolte popolari nel medioriente, perché all’FBI non dovrebbero interessare?
Tuttavia, negli USA molti si chiedono cosa vi sia dietro, e se sia davvero iniziata un’escalation del Bureau verso il Web, vista l’azione contro Megaupload: un conto è la sicurezza nazionale, un altro sono gli interessi nazionali. E come metterla con il nuovo orientamento politico – europeo – sul diritto all’oblio?