Facebook ha annunciato la criptovluta Libra lo scorso giugno: già dal primo giorno sono sorte diverse polemiche, anche se la valuta digitale non è ancora disponibile. Dai governi alla Federal Reserve, molti pensano che Libra possa essere una minaccia al sistema monetario attuale, oltre a poter essere utilizzata per riciclaggio di denaro e altri loschi affari. Francia e Germania hanno intenzione addirittura di bloccarla.
David Marcus su Twitter per assicurare che la società collaborerà con le autorità per rendere la valuta adeguata alle attuali normative. Facebook dovrà farlo per forza, perché altrimenti Libra non potrà esistere, dato che sia Europa che Stati Uniti hanno dimostrato forti perplessità. La notizia più importante riguardo Libra è però stata riportata dal Der Spiegel: ha svelato come sarà composto il paniere di valute che andrà a sostenere Libra.
7/ We will continue to engage with Central Banks, Regulators, and lawmakers to ensure we address their concerns through Libra's design and operations.
— David Marcus (@davidmarcus) September 16, 2019
Ci saranno dollaro statunitense, euro, yen giapponesi, sterlina britannica e dollaro di Singapore. Per ora è del tutto assente lo yuan cinese: è una risposta alle preoccupazioni di alcuni politici statunitensi, dato che hanno paura che la valuta cinese sia ormai troppo forte. Già dall’annuncio infatti Libra è stata definita una cosiddetta stablecoin, cioè sostenuta da valute reali per mantenere il suo valore stabile nel tempo.
Si baserà sempre sulla tecnologia blockchain, ma sarà molto meno volatile rispetto a Bitcoin. Libra avrà un valore sostenuto da titoli di Stato a breve termine e la ripartizione delle valute che la supporteranno sarà innanzitutto il 50% garantito dal dollaro americano. Il 18% invece dall’euro, il 14% dallo yen giapponese, l’11% dalla sterlina britannica e infine il 7% dal dollaro di Singapore. Non resta che attendere aggiornamenti, si tratta di una storia in evoluzione e lo sarà sicuramente fino al 2020.