Nell’era di Facebook e Twitter i matrimoni possono finire anche per un commento fuori luogo, per un tweet di troppo o per la scoperta di un profilo alternativo del proprio fidanzato o della propria fidanzata del quale non si era a conoscenza. Tante le richieste di divorzio con motivazioni legate ai social network giunte nei fascicoli che gli avvocati portano in tribunale, e la conferma giunge dal Monsignor Paolo Rigon, vicario giudiziale del tribunale ecclesiastico Ligure.
Ottenere l’annullamento del matrimonio dalla Sacra Rota non è affatto semplice, non basta che il coniuge siano infedele ma bisogna provare la malafede del partner. Ecco allora che Facebook e Twitter entrano in scena, dato che tramite il profilo del partner è possibile scoprire eventuali inganni e tradimenti compiuti. Come spiegato da Rigon a margine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale ligure:
Sempre più i coniugi cercano la prova dell’inganno su Facebook e queste pagine entrano a far parte degli atti. Nei fascicoli della Sacra Rota si stanno moltiplicando le stampate delle pagine di Facebook.
Dalle statistiche si evince che 89 sentenze di tale tipo sono state emesse dal Tribunale ecclesiastico: tra queste 83 hanno avuto esito positivo, 6 hanno avuto un responso negativo e 8 cause sono state archiviate poiché con motivazioni considerate prive di fondamento.
Il problema, come affermato da Rigon, risiede nel fatto che i nuovi modi di comunicare tipici del Web 2.0 hanno provocato un proliferare di cause che giungono alla Sacra Rota, e molte prove di tradimento o di inganno sono state portate proprio con pagine stampate da Facebook. Tante infatti le prove raccolte tramite i social network:
Ognuno di voi pensi di trovarsi sposato con un marito o una moglie che porta in dote, senza che il coniuge lo sappia, milioni di debiti, è chiaro che la fiducia di chi è stato ingannato viene meno, probabilmente, se avesse saputo prima la situazione, non avrebbe celebrato le nozze. In questi casi è possibile ipotizzare che il matrimonio sia nullo.
I social network come Facebook e Twitter non costituiscono oggi solo un modo per svagarsi e per rimanere in contatto con vecchi e nuovi amici, ma sono diventati ormai un luogo perfetto per scoprire eventuali tradimenti e lati oscuri del partner. E farlo, è oggi è il primo passo per rivolgersi al Tribunale Ecclesiastico.