Facebook potrà raccogliere i dati degli utenti i Germania combinando differenti fonti, ad esempio tra Instagram e WhatsApp, solo con l’espresso consenso degli utenti. Lo ha stabilito l’autorità antitrust tedesca. L’ordine dell’ente federale riguarda quindi il modo in cui Facebook utilizza i dati raccolti combinando le sue piattaforme, ma anche da fonti di terze parti che utilizza per arricchire i suoi profili pubblicitari, compresi quelli dei non utenti. Il colosso dei social network farà ricorso contro questa decisione, che per ora riguarda solo gli utenti tedeschi, ma che ben presto potrebbe riguardare diversi altri paesi.
Il Bundeskartellamt, o Federal Cartel Office (FCO), ha dato a Facebook un mese per impugnare questa storica decisione, che arriva dopo un’indagine durata tre anni. Se l’appello non andrà a buon fine, Facebook dovrà garantire che queste fonti di dati non vengano combinate senza consenso entro i prossimi quattro mesi.
In un post sul blog ufficiale, Facebook sostiene che questi controlli sulla privacy dei dati non rientrano nelle competenze dell’FCO, che applica le leggi antitrust e sulla concorrenza tedesche. Ma l’FCO ha affermato che il controllo di Facebook su diversi social network è indicativo di un “processo di monopolizzazione” e questo significa che un intervento è necessario.
“Come compagnia dominante, Facebook è soggetta a obblighi speciali riguardo le leggi di concorrenza“, ha spiegato il presidente di FCO, Andreas Mundt, con una nota. La raccolta dei dati degli utenti di Facebook al di fuori dei propri siti è un aspetto spesso trascurato e a cui l’azienda stessa non piace attirare l’attenzione.
Quando il CEO di Facebook Mark Zuckerberg ha testimoniato davanti al Congresso nel 2018, ha affermato che gli utenti di Facebook sono sempre in grado di vedere i dati raccolti su di loro ed eliminarli quando lo desiderano. I critici hanno sottolineato che questa affermazione non tiene in conto dei “profili ombra”, cioè di profili utente di individui che non hanno un account Facebook.
Utilizzando strumenti come il pulsante “Mi Piace” e Facebook Pixel, che sono incorporati su siti di terze parti e restituiscono i dati tramite i servizi di Facebook, l’azienda può tracciare l’attività degli utenti sul web, espandendo la propria conoscenza dei gusti e preferenze degli individui ben oltre le informazioni che potrebbero offrire volontariamente sul social network. Se questo viene combinato con le informazioni ricevute da WhatsApp e Instagram, il risultato è un monitoraggio completo e dettagliato.
Nonostante diverse azioni normative dell’Europa, Facebook sta intensificando gli sforzi per integrare nei prossimi anni le sue piattaforme, cioè Instagram, WhatsApp e Messenger. Del resto lo stesso Zuckerberg ha dichiarato che la società è al lavoro su una piattaforma unificata.