Non sarà forse l’Isola che non c’è di Peter Pan, o il mondo parallelo in cui la magia la fa da padrone della serie americana “C’era una volta”, ma di certo, per chi vuole per un attimo abbandonare la realtà e provare a essere quello che non è mai stato, il Web sociale, soprattutto inteso come Facebook e soci, è il posto ideale, un porto sicuro in cui dar sfogo a quasi tutte le ambizioni più improbabili di ognuno.
Il motivo di tale premessa è legato ai risultati di uno studio condotto da Redshift Research per Intel secondo il quale un italiano su due dichiara di aver mentito almeno una volta nel suo profilo online, vantando qualità nel mondo virtuale che poi, invece, non possiede in quello reale.
Secondo quanto si apprende, infatti, poco più della metà degli intervistati (il 53%) ammette il desiderio di voler assomigliare di più all’immagine del suo “alter ego” digitale piuttosto che essere soddisfatto di com’è realmente. Questa tendenza vede protagonisti in particolare i maschi e accomuna gli italiani al resto d’Europa a esclusione dell’Olanda, dove solo il 27% degli utenti di Facebook e simili è propenso a crearsi una personalità online assai diversa da quella vera.
Se si scorre l’elenco delle motivazioni che spingono gli internauti a mentire su di sé quando vanno sul Web, si nota come spesso ciò sia dovuto al desiderio di catturare l’attenzione degli amici, giustificazione addotta nel 55% dei casi, mentre il 40% degli intervistati afferma che mentire è un modo per nascondere le proprie insicurezze, motivazione, quest’ultima, che sembra spingere alla bugia soprattutto le donne.
Non sorprende invece che ai primi posti, specie per gli uomini, il motivo principale sia quello di fare nuove conquiste e intrecciare nuove relazioni amorose, mentre il narcisismo fine a se stesso e la volontà di apparire sotto una luce diversa ai potenziali datori di lavori sono le altre spiegazioni che portano molti maschi e femmine a manipolare le informazioni pubblicate sul proprio profilo.