Nel documento presentato la scorsa settimana alla SEC per la quotazione in Borsa, Facebook ha anche snocciolato alcuni dati sull’attività degli utenti registrati al social network. 845 milioni di utenti iscritti, 483 i milioni di utenti attivi quotidianamente: ma quando un utente può veramente considerarsi “attivo”?
Un utente può dirsi attivo su Facebook anche quando non accede direttamente alla piattaforma: basta agire, ad esempio aggiornando il proprio status o inserendo un commento a un post, su un sito di terze parti che è integrato con il social network. Oggi, infatti, la maggior parte di siti, blog e Web app consentono l’accesso a Facebook con un plugin e tramite Facebook, trasferiscono i commenti di un utente rilasciati tra le proprie pagine direttamente sulla piattaforma di Mark Zuckerberg, così come “Mi piace”, condivisioni di aggiornamenti rilasciati da altri utenti e via dicendo.
Facebook ha fornito una spiegazione molto chiara riguardo la definizione di utente attivo nella documentazione rilasciata alla Security and Exchange Commission per quotarsi in Borsa. Si legge infatti a pagina 43 che:
Noi definiamo gli utenti attivi mensili come utenti registrati a Facebook che si sono loggati e hanno visitato Facebook attraverso il nostro sito o in mobilità, o hanno agito per condividere contenuti o attività con noi tramite i loro amici o tramite connessioni a siti Web terzi che integrano il plugin di Facebook, il tutto nei 30 giorni precedenti alla data della misurazione.
Ogni qualvolta dunque che un utente legge una notizia su Internet o naviga su un determinato sito Web che è integrato con Facebook, lo stesso è considerato attivo, anche se non accede direttamente a www.facebook.com. Medesima cosa vale se si utilizza su smartphone o tablet un’applicazione che richiede un account Facebook per accedere alla stessa.