Si fa un gran parlare del nuovo incontro che Palo Alto ha organizzato per mercoledì 3 novembre. Cosa ha in serbo Facebook per i suoi utenti? Pare che la mobilità sia il centro di tutto.
L’utilizzo del social network attraverso gli smartphone sembra uno dei punti di svolta di questo fine anno, sia per motivi industriali, commerciali (si avvicinano le feste), sia per motivi strategici. Mashable ha stimolato il dibattito sulle possibili novità, partendo dalle indiscrezioni e dalle feature che si sono succedute in questi mesi.
Facebook Places sembra essere il luogo dove il social network mostrerà tutta la sua intenzione di investire. È notizia recentissima, infatti, l’intenzione di ispirarsi ancora più platealmente a Foursquare, con un incentivo (un premio, non si sa di quale natura) per i check in.
L’iPad potrebbe essere un altro argomento caldo. Al momento non esiste un’applicazione appositamente realizzata, se non per l’iPhone. Il successo dell’applicazione di Twitter (che ne ha tratto anche insegnamenti per il suo sito, decisamente “ipaddizzato”) deve aver convinto tutti.
Ma la più grossa novità, quella smentita a più riprese dai quartieri alti ma sempre all’attenzione della blogosfera, è il cosiddetto Facephone, il telefonino di Facebook. TechCrunch ha sollevato ancora la domanda se sia davvero credibile che un colosso possa accontentarsi di collaborare per le applicazioni di dispositivi terzi, tant’è che mercoledì potrebbero proprio essere quelle le novità: nuove funzionalità su cellulari già esistenti.
Ma la sorpresa è dietro l’angolo, magari con uno smartphone con il marchio Facebook anche se non costruito da lui. AllFacebook, invece, scommette di no.
Un’ultima clamorosa novità potrebbero essere quella della email di Facebook. Un servizio di posta elettronica sul dominio “@facebook.com” è stato più volte considerato in tutti i suoi aspetti: mezzo miliardo di utenti potenziali non sono uno scherzo. Fino a oggi la strada maestra è stata quella dell’integrazione, ma il paragone con GMail, Hotmail o Yahoo sarebbe fuorviante. L’unico social network che ha tentato questa strada, MySpace, ha fallito. Staremo a vedere.