Dopo mesi di indiscrezioni, Facebook ha ufficialmente presentato la documentazione necessaria a quotarsi in Borsa. A contrattazioni finite ieri a Wall Street, Mark Zuckerberg ha presentato alla Securities and Exchange Commission, ovvero la Consob americana, la richiesta per un’Ipo da 5 miliardi di dollari, offerta pubblica iniziale che potrebbe valutare l’azienda tra i 75 e i 100 miliardi di dollari.
L’approdo in Borsa di Facebook è il più atteso di sempre dopo quello di Google, per quanto riguarda le aziende operanti nel campo della tecnologia. Sebbene sia una piattaforma giovane – è nata solo 8 anni fa – ha ormai raggiunto risultati davvero importanti: 845 milioni di utenti, 2,7 miliardi di “Mi piace” e commenti ogni giorno. Mark Zuckerberg ha ricevuto nel 2011 un salario base di 500 mila dollari, ma compensi complessivi per 1,49 milioni di dollari. Dall’1 gennaio 2013 il suo salario base scenderà a un dollaro per azione, ovvero una cifra simbolica identica a quella che riceveva Steve Jobs da Apple. Il CEO e fondatore di Facebook però controlla una quota del 28,2%, pertanto l’offerta pubblica iniziale a Wall Street potrebbe far valere la sua partecipazione circa 28 miliardi di dollari.
Di seguito un estratto della lettera di presentazione inviata da Facebook alla Security and Exchange Commission (SEC) per definire l’Ipo del gruppo. È stata scritta da Mark Zuckerberg e spiega la filosofia di Facebook:
Facebook non è stato originariamente creato per essere un’azienda. È stato costruito per portare a termine una missione sociale: per rendere il mondo più aperto e connesso.
Pensiamo che sia importante che tutti coloro che investono in Facebook capiscano che cosa questa missione significhi per noi, come prendiamo le decisioni e perché facciamo le cose che facciamo. Cercherò di delineare il nostro approccio in questa lettera.
A Facebook noi siamo ispirati da tecnologie che hanno rivoluzionato il modo con cui le persone diffondono e consumano informazioni. Facciamo spesso riferimento a invenzioni come la stampa e la televisione: per aver semplicemente reso più efficiente la comunicazione, hanno trasformato completamente molte e importanti parti della società. Hanno dato voce a più persone. Hanno promosso il progresso. Hanno cambiato il modo in cui è stata organizzata la società. Ci hanno reso sempre più vicini.
Oggi la nostra società ha raggiunto un altro punto di svolta. Viviamo un momento in cui la maggior parte delle persone nel mondo ha accesso a Internet o telefoni cellulari: gli strumenti di base necessari per iniziare a condividere con chi si desidera quello che stai pensando, provando e facendo. Facebook aspira a costruire servizi che danno alle persone il potere di condividere e che li aiutano a trasformare ancora una volta molte delle nostre istituzioni e aziende.
C’è un enorme bisogno e una grande opportunità nel connettere ogni persona nel mondo, nel dare a tutti una voce e nell’aiutare a trasformare la società del futuro. La scala di tecnologie e infrastrutture che deve essere costruita è senza precedenti, e crediamo che questo sia il problema più importante sul quale possiamo concentrarci.
Speriamo di rafforzare il modo con cui le persone si legano le une alle altre.
Anche se la nostra missione sembra grande, inizia dalle piccole cose: dal rapporto tra due persone.
I rapporti personali sono le unità fondamentali della nostra società. Le relazioni sono il modo con il quale scopriamo nuove idee, comprendiamo il mondo che ci circonda e, in ultima analisi, da esse deriva la felicità.
A Facebook costruiamo strumenti per aiutare le persone a connettersi con chi vogliono e a condividere ciò che vogliono, e facendo questo ampliamo la capacità delle persone di costruire e mantenere relazioni.
Le persone che condividono più – anche se solo con le loro famiglie o con gli amici stretti – creano una cultura più aperta e hanno una migliore comprensione della vita e delle prospettive degli altri. Noi crediamo che ciò crei un maggior numero di relazioni forti tra le persone, e che aiuti la gente a esporsi a un maggior numero di prospettive diverse.
Nell’aiutare le persone a formare queste connessioni, speriamo di riscrivere il modo con cui la gente diffonde e consuma informazioni. Pensiamo che il sistema dell’informazione globale dovrebbe assomigliare a un grafo sociale – una rete costruita dal basso o da pari a pari – piuttosto che alla struttura monolitica, dall’alto verso il basso, che è esistita fino a oggi. Riteniamo inoltre che dare alle persone il controllo su ciò che essi condividono sia un principio fondamentale di questa riscrittura.
Finora abbiamo già aiutato più di 800 milioni di persone a definire più di 100 miliardi di connessioni, e il nostro obiettivo è quello far sì che questa riscrittura acceleri.
Speriamo di migliorare come le persone si collegano alle imprese e all’economia.
Pensiamo che un mondo più aperto e interconnesso aiuti a creare un’economia più forte con imprese più autentiche che progettano prodotti e servizi migliori.
Quanto più le persone condividono, tanto più hanno accesso alle opinioni di coloro di cui si fidano su prodotti e servizi che utilizzano. Questo rende più facile la scoperta dei prodotti migliori e migliora la qualità e l’efficienza delle loro vite.
Il modo di operare di Facebook è davvero particolare, definito “Alla Hacker” da Mark Zuckerberg stesso:
Per costruire un’azienda solida, lavoriamo sodo per rendere Facebook il posto migliore in cui persone di valore possano avere un grande impatto sul mondo e imparare da altre persone di valore. Noi abbiamo coltivato un approccio di gestione e cultura unico che noi chiamiamo “alla Hacker”.
Il termine “hacker” ha, ingiustamente, una connotazione negativa poiché è raffigurato dai mezzi di comunicazione come una persona che si intrufola nei computer. In realtà hacking significa solamente costruire qualcosa rapidamente o testare i limiti di ciò che può essere fatto. Come la maggior parte delle cose, può essere utilizzato per fini giusti o sbagliati, ma la stragrande maggioranza degli hacker che ho incontrato sono idealisti che desiderano avere un impatto positivo sul mondo.
Il modo alla Hacker è un approccio costruttivo che comporta iterazioni e miglioramenti continui. Gli hacker credono che qualsiasi cosa possa sempre essere migliorata, e che niente è mai finito. Devono solo risolvere il problema – spesso di fronte a persone che dicono che è impossibile e che si accontentano dello status quo.
Gli hacker tentano di progettare i migliori servizi a lungo termine rilasciando versioni rapidamente e imparando da piccoli iterazioni piuttosto che cercando di fare tutto al meglio in una sola volta. Per supportare questo metodo, abbiamo costruito un framework di test che in un determinato momento può testare migliaia di versioni di Facebook. Abbiamo la frase “Fatto è meglio di Perfetto” dipinta su nostri muri per ricordare a noi stessi di non smettere mai di rilasciare nuove versioni.
Hacking è una disciplina intrinsecamente attiva e pragmatica. Invece di discutere per giorni se una nuova idea sia praticabile o su quale sia il modo migliore per costruire qualcosa, gli hacker pensano solo a costruire il prototipo e vedere ciò che funziona. C’è un mantra hacker che sentirete ripetere negli uffici di Facebook: “Il codice vince sulle argomentazioni”.
La cultura hacker è anche estremamente aperta e meritocratica. Gli hacker credono che la migliore idea e la migliore implementazione debba sempre vincere – non la persona che è più brava nell’esercitare pressioni a favore della propria idea o colui che ha più persone sotto di lui.
Per incoraggiare questo approccio, periodicamente teniamo un hackathon, durante il quale ogni partecipante costruisce prototipi delle proprie idee. Alla fine, tutto il team si riunisce e guarda ciò che è stato costruito. Molti dei nostri prodotti di maggior successo sono usciti dagli hackathon, tra cui la Timeline, la chat, i video, il framework di sviluppo mobile e alcune delle nostre infrastrutture più importanti come il compilatore HipHop.
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Mark Zuckerberg.