Il debutto di Facebook in Borsa è stato tutt’altro che rose e fiori. Dopo un inizio folgorante, per il social network di Mark Zuckerberg è stato solo un continuo disastro, tra il valore delle azioni letteralmente crollato rispetto quello iniziale, denunce nei confronti dei vertici della compagnia e altri episodi che hanno reso questo primo mese al NASDAQ della rete sociale particolarmente difficile. Tempo insomma di tirare le somme e pensare al futuro, e i principali sottoscrittori dimostrano di avere del cauto ottimismo sulle potenzialità di Facebook come azienda, prima che social network.
Le banche che hanno partecipato all’IPO di Facebook hanno dovuto rispettare la normativa che richiede di attendere almeno 40 giorni dalla presentazione dell’offerta prima di esprimere valutazioni e considerazioni sulle possibilità dell’azienda. Ora che quel lasso di tempo è passato, opinioni e speranze non si fanno certo attendere e sono molto interessanti.
Scott Devitt, analista di Morgan Stanley, il sottoscrittore principale del colosso con 16 miliardi di dollari nell’IPO, annuncia che la banca ha fissato un price target a 38 dollari a titolo. Morgan Stanley, nonostante il debutto titubante, crede infatti nelle possibilità dell’azienda di sfruttare la sua ampia base utenti e monetizzare tramite strategie di Internet mobile. Dello stesso avviso però non è Barclays, che ha sottolineato le sue preoccupazioni circa le reali possibilità che Facebook possa davvero trar profitto dal crescente utilizzo mobile.
Per questa ragione, gli analisti di Barclays fissano il price target a 35 dollari per azione. Più ottimista RBC, che tocca addirittura il tetto dei 40 dollari per titolo. Insomma, passato il tempo di rodaggio e il periodo complicato, per Facebook arriva il momento di fare sul serio: in Borsa, specialmente in un momento economico difficile come questo, non è permesso distrarsi per troppo tempo.