Il legame tra social network e multimedialità va giorno dopo giorno a stringersi. Dopo il lancio del servizio per l’upload di fotografie in Twitter, questa volta è il turno di Facebook. E se per il servizio di microblogging si tratta di un vero e proprio debutto, per il social network di Palo Alto sembra trattarsi invece dell’arricchimento di una delle funzioni più utilizzate dagli utenti: secondo quanto riportato da TechCrunch, infatti, gli sviluppatori del team Facebook sarebbero al lavoro per realizzare un’app per iOS dedicata al photo sharing.
Trattasi al momento esclusivamente di rumor, nonostante siano presenti numerose immagini (non ancora pubblicate) che ne testimonierebbero l’affidabilità. Quanto in cantiere dalle parti di Palo Alto sembrerebbe avere i contorni di un nuovo strumento con il quale sfruttare l’upload di foto su Facebook per condividerle con i propri amici in mobilità, usufruendo della fotocamera presente su iPhone, iPad ed iPod Touch. Al momento l’app risulta essere del tutto autonoma, ma non è da escludere una sua integrazione all’interno del client ufficiale disponibile nell’App Store, così come nella versione web del social network.
Il nome attribuito dagli sviluppatori all’applicazione non è ancora noto, nonostante “Hovertown” e “WithPeople” sembrano poter essere oggi i nomi temporanei affibbiati al progetto. L’interfaccia grafica, a detta della redazione di TechCrunch che ha avuto modo di visualizzarla in anteprima, è «assolutamente fantastica». L’intero progetto si candida dunque come alternativa ai vari Instagram, Color e Path, dei quali ricalca alcune funzionalità di primo piano, al punto da poter essere considerata una sorta di “meltin pot” dei principali servizi per la condivisione di foto.
Sull’applicazione gli sviluppatori di Palo Alto preferiscono al momento conservare la più assoluta riservatezza, essendo il progetto ancora riservato e non ufficialmente riconosciuto. Per adesso non è noto se nelle intenzioni degli ingegneri vi sia anche un porting dell’app verso nuove piattaforme quali Android o Windows Phone 7: qualora il servizio dovesse riscuotere successo tra gli utenti, quella che è definita da TechCrunch una nuova «killer app» potrebbe successivamente sbarcare in nuovi ambienti operativi mobile.