Lo scandalo Cambridge Analytica sta attirando un crescente controllo federale su Facebook. Secondo il Washington Post, vi sarebbe un’inchiesta allargata che coinvolgerebbe non più solamente il Dipartimento di Giustizia ma anche l’FBI, la Securities and Exchange Commission e la Federal Trade Commission, le quali starebbero indagando sul ruolo di Facebook nella vicenda che ha portato all’uso improprio dei dati personali di 87 milioni di utenti da parte della società di consulenza politica.
Diverse agenzie federali avrebbero dunque aderito all’inchiesta del Dipartimento di Giustizia sullo scandalo dei dati che ha coinvolto Facebook e la società di consulenza Cambridge Analytica, come rivelato da persone che dicono di esser a conoscenza delle indagini ufficiali.
A marzo, l’azienda guidata da Mark Zuckerberg ha dichiarato che Cambridge Analytica, che ha peraltro lavorato per la campagna presidenziale di Donald Trump nel 2016, ha ottenuto dati in modo improprio. Ma Facebook sapeva di questa raccolta dati sin dal 2015, dunque gli investigatori federali vogliono capire cosa la società sapeva tre anni fa e perché non ha rivelato allora quanto accaduto; inoltre, anche le testimonianze di Mark Zuckerberg a Capitol Hill e degli altri dirigenti di Facebook sarebbero oggetto di analisi come parte dell’indagine.
Facebook ha confermato di aver ricevuto domande da parte delle agenzie federali e ha dichiarato di condividere con loro le informazioni richieste e di essere collaborativa in altri modi. «Stiamo collaborando con funzionari negli Stati Uniti, nel Regno Unito e altrove», ha detto il portavoce di Facebook Matt Steinfeld. «Abbiamo fornito testimonianze pubbliche, risposto a domande e promesso di continuare la nostra assistenza mentre il loro lavoro continua».
La SEC e l’FBI non hanno voluto commentare; i rappresentanti del Dipartimento di Giustizia non hanno immediatamente risposto alle richieste di commento, mentre a marzo la FTC aveva rivelato di star indagando su Facebook in merito a possibili violazioni della privacy.