In merito ad un report che soltanto nelle ultime ore avevano nuovamente ipotizzato la possibilità per cui Facebook stesse perdendo utenti (ennesimo report del medesimo stampo diramato negli ultimi mesi), il gruppo ha diramato la seguente comunicazione ufficiale:
Di tanto in tanto compaiono articoli in cui si sostiene che Facebook sta perdendo utenti in alcuni paesi o sta registrando una riduzione della crescita complessiva. Alcune di queste notizie usano dati estrapolati utilizzando il nostro strumento pubblicitario che fornisce soltanto una stima approssimativa del reach degli annunci pubblicitari e non è stato progettato per monitorare la crescita complessiva di Facebook. Riteniamo il nostro trend di crescita molto soddisfacente così come le modalità con cui le persone interagiscono con Facebook. Più del 50% dei nostri utenti attivi si collegano a Facebook ogni giorno.
Nessuna cifra e nessuna stima contraria, ma una valutazione oggettiva: i dati non sono esatti, il report non è attendibile.
Le dinamiche da valutare sono varie. Anzitutto v’è una logica tendenza alla saturazione dei mercati, tale per cui la crescita sia giocoforza costretta a rallentare la propria parabola ascendente dopo il grande exploit che ha portato Facebook ad essere quel che è oggi (la community complessiva è ormai alla soglia dei 700 milioni di utenti). Dall’altra v’è altresì la forza propulsiva al rialzo dei paesi che soltanto ora stanno conoscendo il social network di Mark Zuckerberg, i quali stanno sostenendo la crescita nonostante altrove si possano sperimentare i primi rallentamenti. Inoltre v’è un forte mercato potenziale ulteriore, soprattutto in oriente, ove Facebook può ancora dir molto per conquistare i paesi oggi in mano ad offerte rivali.
La recente mappa prodotta da Vincenzo Cosenza dimostra come il dominio di Facebook sia oggi vasto in gran parte del mondo e la comunicazione odierna va a sminuire il significato di report basati su stime approssimative e dati non ufficiali. Da tenere in considerazione v’è una molteplicità di fattori e su di essi si basa la quotazione che il gruppo andrà ad avere sul mercato azionario appena l’IPO sarà ufficializzata. Non è un caso, quindi, che i report si sprechino e che il gruppo renda nota la propria posizione per rettificare quanto di distorto possa giungere alla pubblicazione.