Stando al numero di click sul pulsante “Mi piace” ricevuti da un post comparso nei mesi scorsi sul blog Webnews, gli utenti Facebook nutrono un forte interesse verso la possibilità di poter cancellare il proprio account. La procedura fino ad oggi prevista per lasciare il social network non era di certo tra le più semplici, immediate o intuitive. Ma ora, sulla scia delle polemiche relative al rapporto tra il social network e la gestione della privacy degli utenti, qualcosa potrebbe cambiare.
Il social network di Zuckerberg è apparso in passato piuttosto restio nel lasciare che i propri utenti abbandonassero completamente il loro profilo virtuale, obbligandoli in questi casi a vere e proprie acrobazie. Attraverso il pulsante “Disattiva account”, posizionato in fondo alla sezione “Impostazioni account”, era fino ad oggi possibile chiedere solamente la disattivazione dei propri dati. Dopo un periodo di due settimane di inattività, l’operazione veniva portata a termine, anche se sull’effettiva cancellazione dei contenuti fino ad allora condivisi è sempre rimasto ben più di un dubbio.
Facebook ha dato ora il via a una fase di test, al momento riservata a una piccola percentuale di iscritti, sostituendo il già citato link “Disattiva account” con un più diretto ed esplicito “Disattiva o elimina account”. Indiscrezioni in merito circolano in Rete sin dalla giornata di ieri, confermate poi direttamente da una fonte interna alla società: «…testiamo continuamente nuove idee, che comprendono l’introduzione di varie funzionalità. Una di queste nostre prove include modifiche al processo di eliminazione dell’account, al momento riservate a una percentuale molto piccola di persone».
Considerando il clamore suscitato in Rete, l’interesse verso novità di questo tipo è tutt’altro che marginale. Gli utenti sembrano sempre più consci dell’importanza di poter gestire in maniera completa e autonoma i propri dati sensibili, anche nel caso in cui decidano di non usufruire più di un servizio. Quello in atto, sembra essere un piccolo passo per venire incontro alla community, rispondendo così alle mai scemate voci di critica nei confronti di una discutibile gestione della privacy.