Si chiamano Photo Stalker e Seegugio le due applicazioni che permettono di accedere agli album fotografici di qualsiasi account (o quasi) salvato sui server di Facebook, senza passare da una richiesta di amicizia.
Online già da qualche tempo, i due programmi stanno in questi giorni facendo registrare un vero e proprio boom di iscritti. Gli utenti che ricorrono all’utilizzo di Photo Stalker, per esempio, sono al momento quasi 100.000.
Sebbene si tratti di applicazioni la cui natura può risultare discutibile da un punto di vista della tutela della privacy, i loro autori non possono essere accusati di alcun’attività illegale o non conforme alle normative che regolano Facebook.
Photo Stalker e Seegugio sfruttano infatti una “debolezza” del sistema e fanno leva sul cattivo, o sarebbe meglio dire disattento, utilizzo che ne fanno gli utenti.
Quando si vanno a caricare nuove immagini, infatti, l’opzione predefinita relativa alla loro diffusione e condivisione prevede che possano poi essere mostrate “a tutti” e sono ben pochi coloro che vanno a modificarla applicando impostazioni più restrittive.
In questo modo, se ne consente l’accesso anche ad applicazioni come quelle sopra citate.
I 250 milioni di utenti sono quindi quasi tutti vulnerabili a questi nuovi strumenti di cui sono dotati gli spioni dell’era 2.0? In realtà un modo per tutelare le proprie informazioni esiste e risiede nel pannello “Impostazioni sulla privacy”, in cui è possibile configurare cosa e a chi mostrare nel dettaglio, attraverso le molteplici opzioni relative alle aree “Profilo”, “Ricerca”, “Notizie e bacheca”, “Applicazioni”.