Facebook ha annunciato di aver aggiornato la sua piattaforma di ricerca all’interno del social network grazie all’utilizzo della sua piattaforma “computer vision“, cioè un sistema di intelligenza artificiale che simula la vista umana. Infatti, il motore di ricerca del social network sarà, adesso, in grado di cercare le foto su Facebook utilizzando una parola chiave che identifichi il contenuto dello scatto.
Per esempio, cercando il temine “pizza”, saranno evidenziati i messaggi degli amici che contengono le foto attinenti alla ricerca. Facebook mostrerà i risultati all’interno di una griglia delle immagini. Oltre alle foto degli amici e dei Gruppi, Facebook mostrerà poi foto ulteriori che potrebbero interessare agli utenti. Da un certo punto di vista la gestione della ricerca delle immagini è simile a quella che gli utenti sono soliti trovare all’interno di iOS 10 e di Google Foto. L’implementazione di questa tecnologia sembra essere stata fatta molto bene perché il motore di ricerca non accetta solo termini canonici ma anche parole astratte o molto particolari.
Per le ricerche più particolari, come ha notato The Verge, sembra che Facebook faccia anche riferimento alle didascalie presenti all’interno delle foto. Trattasi di un interessante passo in avanti del social network. Il nuovo motore di ricerca è disponibile, tuttavia, solo per gli utenti statunitensi sia sul Web che sui dispositivi mobile. Non è chiaro se e quando sarà disponibile per tutti gli altri utenti.
Non è la prima volta che Facebook usa l’intelligenza artificiale nei suoi prodotti consumer. Lo scorso anno il social network ha iniziato ad utilizzare l’intelligenza artificiale per aiutare gli ipovedenti ad identificare le immagini. Secondo TechCrunch, l’intelligenza artificiale sarà utilizzata anche per analizzare i contenuti dei video che potranno, così, essere più facilmente individuabili all’interno delle ricerche.
Dalle parole chiave al motore di ricerca
La questione delle parole chiave è emersa già nei mesi scorsi quando sfogliando il codice delle pagine del social network è apparso evidente come l’Intelligenza Artificiale era usata per riconoscere il contenuto delle immagini e costruire così un attributo ALT in grado di descrivere l’immagine stessa agli utenti non vedenti. Ogni immagine si è trovata così taggata in automatico da algoritmi in grado di riconoscere le varie entità ritratte, anche in situazioni complesse. Ogni immagine, o quasi: quando l’algoritmo non è sufficientemente sicuro dell’analisi compiuta e le possibilità di riuscita non sono ragionevolmente alte, l’attributo rimane vuoto e l’immagine rimane senza descrizione. Ognuno potrà verificare direttamente tale novità esplorando il codice sorgente di Facebook sulla propria bacheca, cercando i vari attributi ALT e incrociando sicuramente alcune descrizioni automatiche prodotte direttamente da Facebook anche in lingua italiana:
Il passo successivo è rappresentato da una semplice indicizzazione di questi tag, grazie alla quale le immagini possono anche essere cercate e trovate. La ricerca è però confinata alle immagini per le quali si ha permesso di accesso poiché questo è il paradigma base del social network: le opzioni di condivisione definiscono il perimetro di competenza di ogni contenuto e un motore di ricerca non può forzare queste disposizioni.