Facebook, le liste sono automatiche

Facebook mette a disposizione degli utenti liste automatiche di amici generate elaborando le informazioni a disposizione del social network.
Facebook, le liste sono automatiche
Facebook mette a disposizione degli utenti liste automatiche di amici generate elaborando le informazioni a disposizione del social network.

Le liste stanno a Facebook come le cerchie sociali stanno a Google+: entrambi gli strumenti consentono di raggruppare le proprie conoscenze, ma Facebook ha a disposizione molte più informazioni e può pertanto permettersi di gestire in modo più intelligente e semplice l’organizzazione delle community.

Anche sotto questo aspetto la sfida tra i due social network è frontale: così come Google+ ha posto l’accento sulle cerchie sociali sottolineando l’importanza di una gestione personale dei propri contatti, Facebook intende invece superare questo tipo di approccio rendendo più automatica l’organizzazione degli amici tramite raffronti ed algoritmi in grado di restituire liste abbozzate e personalizzabili.

In particolare il social network ha comunicato l’avvio di tre differenti approcci al problema, tre canali per tre diverse finalità:

  • Smart list, con le quali il social network suddivide gli amici in raggruppamenti quali “lavoro”, “scuola”, “famiglia” o “città”. Ogni lista può essere modificata, ma non è necessario partire da zero: sulla base delle informazioni di cui già dispone, Facebook è in grado di abbozzare le liste consentendo poi al singolo utente di metterci mano;
  • Close friend, per visualizzare gli aggiornamenti provenienti dagli amici più stretti o da particolari nuclei di persone. Così facendo diviene più semplice filtrare i contenuti sulla bacheca, ottimizzando la gestione del flusso di messaggi scegliendo quale porzione della propria community monitorare;
  • Better suggestion, facilitando l’organizzazione delle amicizie tramite una apposita funzione che consente di catalogare ogni singolo nuovo amico aggiunto alla propria community.
Facebook lo ribadisce con forza: organizzare le amicizie da zero significa vagliare centinaia di conoscenti trovando una tassonomia opportuna e funzionale, il che comporta uno sforzo eccessivo e la necessità di mantenere aggiornate le cerchie onde continuare a fruirne con efficacia. Grazie alle smart list, soprattutto, ognuno potrà invece decidere come condividere i propri aggiornamenti, coprendo così il gap che Google+ stava tentando di creare e dando vita ad una esperienza più completa a disposizione di 750 milioni di utenti.

 

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