L’Open Graph che Mark Zuckerberg aveva presentato in occasione dell’ultima f8 Conference inizia a prendere forma: Facebook ha annunciato l’apertura delle Timeline a decine di nuove applicazioni in grado, previa esplicita richiesta da parte dell’utente, di scrivere in automatico piccoli capitoli della nostra vita sulla nostra linea temporale.
Trattasi agli effetti di un momento di svolta per il social network: tutto quello per cui si è lavorato negli ultimi mesi prende ora ufficialmente la via della Rete, giungendo tra le mani degli utenti i quali si trovano di fatto una molteplicità di interazioni nuovi con cui interagire.
Ne beneficerà il coinvolgimento nel network e la moltiplicazione dei contenuti, poiché decine di nuove app in grado di creare nuove trame sociali significano decine di nuove occasioni per leggere, scrivere, cliccare, caricare, commentare, condividere. Le prime applicazioni affiliate sono quelle che hanno intrapreso la strada dell’Open Graph creando interazioni ad hoc con le quali l’utente potrà ora arricchire la propria esperienza: una volta autorizzata l’app, sarà quest’ultima a scrivere in automatico sulla Timeline ciò che si sta facendo. Se quindi si carica ad esempio una recensione su TripAdvisor e si è autorizzato quest’ultimo ad agire, sarà lo stesso TripAdvisor a segnalare sulla nostra Timeline e sulla nostra bacheca la recensione caricata.
L’Open Graph consente di andare ben oltre il canonico “mi piace”: l’interazione fuoriesce dalla standardizzazione sull’unico canale di “like” per aprire a “want”, “watch”, “read”, “love” ed altri ancora (con tutte le corrispondenti traduzioni in tutte le lingue). Apertasi tale opportunità, si imbatterà d’ora in poi sempre più frequentemente con questo tipo di azioni. Capirne il significato, la portata e le ripercussioni per la privacy è pertanto urgente poiché rappresentano ad oggi una completa novità.
Le applicazioni
60 secondo i media che hanno annunciato la novità, 78 secondo i nostri calcoli: probabilmente la disponibilità delle singole app è diversificata in base alla territorialità, o quantomeno i conti in questa prima fase non tornano. Oppure, semplicemente, i conti sono al netto delle app già precedentemente avviate su questa direzione. Questione meramente contabile, comunque.
Nomi quali Gogobot, Pinterest, Runkeeper, LivingSocial o Digg sono destinati ad entrare nella nostra quotidianità direttamente tramite le notifiche del social network, ove sapremo cosa segnalano i nostri amici, cosa hanno cucinato, quanto hanno corso, cosa hanno acquistato, dove stanno per andare in viaggio, cosa stanno ascoltando e così via.
Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria: se Tizio utilizza un’app e Caio clicca sulla sua notifica, automaticamente Caio vedrà la notifica inviata ed allo stesso tempo rimarrà coinvolto dalla medesima applicazione, con la possibilità di utilizzarla. Questo, quindi, l’interesse per i developer: far leva su un automatico passaparola di grande dinamismo e grandi possibilità di conversione.
Queste le applicazioni fin qui rilasciate, divise per settori per iniziare ad ordinare quello che ad ogni effetto diventa un potente marketplace gratuito sul quale il social network costruirà il futuro del proprio business:
- Travel
- Gogobot
- Airbnb
- TripAdvisor
- Wipolo
- Where I’ve Been
- Food
- Foodspotting
- Snooth (wine)
- Urbanspoon
- Yummly
- Foodily
- Shopping / Fashion
- Pose
- Polyvore
- Oodle
- Fab.com
- Giftrocket
- Payvment
- Livingsocial
- Lyst
- LAX World
- GiantNerd
- Sneakpeeq
- Fitness
- MapMyRun
- Runkeeper
- Entertainment
- Dailymotion
- Cinemur
- Metacafe
- Bubble Island
- Diamond Dash
- Draw My Thing
- Castleville
- World With Friends
- Bubble Island
- Ticketmaster
- ScoreBig
- Snapstick
- Goodreads
- Flixter
- Zeebox
- Kobo
- Giving
- Causes
- Fundrazr
- Artez Interactive
- Other
- BranchOut (job search)
- Color (photo and video sharing)
- Grockit (education)
- Appsfire (app discovery)
- Artfinder (art)
- Autotrader (cars)
- [s]edition
- Chegg
- Ford Grad a Badge
- Ford Mustang
- Music
- Soundcloud
- Turntable.fm
- Earbits
- Songza
- Rdio
- Slacker
- iHeartRadio
- MOG
- Rhapsody
- Saavn
- Jelli
- News
- Washington Post Social Reader
- The Guardian
- Rockmelt
- Yahoo News
- WSJ Social
- The Independent
- Digg
- The Daily
- Buzzfeed
- Wetpaint
- USA Today
- inHindi
- IBNLive
- Joinmsn
La sensazione è quella per cui non tutte le app siano disponibili in tutti i paesi e ad esempio dall’Italia non sembra essere al momento possibile vedere in elenco nomi quali eBay, Foursquare o Spotify (ma potrebbe essere una semplice mancanza formale, da verificarsi nei fatti).
La privacy
Come sempre, quando un terremoto coinvolge Facebook la prima domanda che ci si pone è quali possano essere le ripercussioni per la privacy della community (oltre 800 milioni di utenti attivi, del resto, sono giocoforza coinvolti ad ogni singolo cambiamento). Anche in questo caso Facebook dimostra però ormai di aver trovato una via lineare di approccio, una strategia nella quale la semplice consapevolezza da parte degli utenti è quanto sufficiente per veder pienamente garantita la sicurezza dei singoli.
Semplicemente, ogni app chiederà esplicitamente all’utente se intende o meno pubblicare sulla Timeline le notifiche delle proprie interazioni: se l’utente accetta, vedrà il tutto comparire sul proprio diario, decidendo peraltro a priori a chi aprire la visualizzazione delle notifiche stesse. All’attivazione della singola app ogni dettaglio è ben specificato, come possibile visualizzare nell’esempio:
Ogni impostazione non è definitiva, anzi: direttamente tramite la Timeline è possibile evidenziare, nascondere o modificare ogni singola entità, decidendo così volta per volta i permessi delle singole app con ampia elasticità d’azione.
Accettare le pubblicazioni significa accettare che ai propri amici vengano annunciati i propri giochi, i piatti cucinati, o i viaggi pianificati. Significa condividere video, musiche o letture. Significa aprire la propria esperienza per consentire la “contaminazione” volontaria altrui. Una volta appresa appieno la dinamica, ognuno potrà agire in autonomia decidendo cosa, come e con chi condividere le proprie app.
Nessuna indicazione trapela invece circa le tempistiche ufficiali di apertura della Timeline in dotazione standard. Per non farsi trovare impreparati il consiglio è quello di seguire le indicazioni per l’apertura del servizio, così da plasmare il proprio diario prima che tutti possano mettervi il naso a piacimento: in pochi click forma, sostanza e sicurezza possono essere salvaguardati con estrema semplicità.