Facebook: legittimi dubbi sulle Pagine Sociali

Facebook: legittimi dubbi sulle Pagine Sociali

Forse non tutti se ne saranno già accorti, ma accedendo alla pagina del proprio profilo Facebook, viene mostrato il messaggio riportato nell’immagine qui sopra. Seguendo il link proposto, si viene indirizzati a una sezione in cui specificare quali Pagine Sociali collegare all’account, suggerite, a volte in modo non del tutto corretto, in base ai dati specificati dagli stessi utenti tra le informazioni personali riguardanti lavoro, studio e tempo libero, come visibile di seguito.

Qualora alcuni campi non fossero stati compilati, è possibile specificarli in qualsiasi momento, come nel caso delle attività professionali.

Indicando, per esempio, un termine di fantasia come “Pinco Pallino” per quanto riguarda il datore di lavoro, se la piattaforma non trova alcuna corrispondenza tra le Pagine Sociali già presenti, ne crea una in modo del tutto automatico e senza l’autorizzazione di chi ne detiene il marchio. Questa volta la prova è stata effettuata con un nome generico, ma lo stesso procedimento avrebbe portato alla generazione di una Pagina Sociale per qualsiasi azienda o realtà lavorativa esistente.

Se ciò non bastasse, al suo interno, vengono poi mostrati gli interventi di tutti gli utenti che hanno digitato il nome della società nel proprio messaggio di stato o sulla bacheca, molti dei quali non inerenti all’attività dell’azienda stessa.

Quanto illustrato, vale anche per istituti scolastici, gruppi musicali, artisti, libri, film, programmi TV e altro ancora.

Il mese scorso, quando il social network parlò in via ufficiale di questa novità, le Pagine Sociali di Facebook vennero presentate come dei veri e propri centri virtuali di aggregazione, ma senza far cenno ai metodi adottati per la loro creazione e per popolarle di utenti. Oggi, la loro introduzione suscita legittimi dubbi in merito allo sfruttamento delle informazioni condivise dagli utenti, in particolar modo laddove vengano utilizzati e pubblicati nomi e marchi registrati o comunque il cui sfruttamento non è di pubblico dominio.

Una scelta destinata, una volta di più, a far discutere, soprattutto in considerazione del fatto che molto probabilmente la nascita delle Pagine Sociali verrà seguita in futuro dall’introduzione di campagne di advertising più mirate agli specifici target d’utenza, proprio in base alle loro inclinazioni, abitudini, attività e preferenze.

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