Facebook: limitazioni sulle app musicali, è polemica

Facebook limita l'utilizzo del verbo "Listen" nelle applicazioni musicali soltanto ai partner accettati. Monta la protesta degli sviluppatori.
Facebook: limitazioni sulle app musicali, è polemica
Facebook limita l'utilizzo del verbo "Listen" nelle applicazioni musicali soltanto ai partner accettati. Monta la protesta degli sviluppatori.

C’è tanta differenza tra “ascoltare” una canzone o riprodurla. Lo hanno imparato a proprie spese alcuni sviluppatori di app musicali su Facebook che hanno visto una particolare modifica alle loro creazioni poiché colpevoli di aver inserito il pulsante “Listen” (Ascolta) al posto del canonico “Play“.

La situazione in realtà è semplice. La piattaforma sociale di Mark Zuckerberg vuole preservare i rapporti tra sviluppatori e partner e per questo si prende la libertà di rimuovere il pulsante “Listen” da applicazioni musicali che non hanno rapporti adeguati con i proprietari dei diritti. Come ha spiegato un portavoce di Facebook in risposta a un’email, nei prossimi giorni i developer potranno usufruire di strumenti di sviluppo aggiornati che renderanno più chiara la situazione e invita a inoltrare richieste in merito all’indirizzo di posta elettronica musicdevelopers@fb.com.

Molti sviluppatori però non ci stanno, in particolare Colin Costello, creatore di MusicsTalk.com, sostiene come Facebook abbia ingiustamente rimosso il pulsante “Listen” dalla sua applicazione in favore del più semplice “Play”, verbo che Costello considera in apparenza inferiore rispetto all’altro. In uno scambio di email ha infatti dichiarato:

Questo è un vantaggio enorme per siti come Rdio e Spotify, che non solo ottengono strumenti prima di tutti gli altri, ma Facebook sta anche limitando alla concorrenza di competere con loro non permettendo l’utilizzo del verbo “Listen” nelle applicazioni musicali.

Ieri la mia app è stata approvata con il verbo “Play”. Funziona, ma non ai livelli di “Listen”. Personalmente ritengo che MusicsTalk si integri meglio a Facebook rispetto a siti come Spotify, in quanto non c’è bisogno di scaricare alcun software aggiuntivo per ascoltare la musica.

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