I ricercatori di Facebook stanno sperimentando un dispositivo che potrebbe comunicare agli utenti i messaggi ricevuti sul social network attraverso le vibrazioni sulla pelle. Lo segnala il MIT Technology Review, spiegando che è stato già realizzato un prototipo di tale tecnologia che i ricercatori sperano possa essere applicata nei dispositivi indossabili, aiutando tali gadget a trasmettere messaggi reali tramite vibrazioni invece delle tradizionali notifiche.
Ispirato dai metodi Braille e Tadoma, si tratterebbe di un metodo di comunicazione per non vedenti e non udenti. Si apprende che il team di ricerca di Facebook sarebbe stato in grado di insegnare ai partecipanti del test a percepire quattro suoni che formano gli elementi costitutivi del linguaggio nel giro di tre minuti. In un’ora e mezza, invece, i soggetti che hanno preso parte alla sperimentazione avrebbero riconosciuto ben 100 diverse parole.
Il progetto verrà presentato alla fine di questo mese alla conferenza CHI sull’interazione uomo-computer che si svolgerà a Montreal. L’idea dietro tale tecnologia potrebbe portare allo sviluppo di uno smartwatch o di un altro tipo di dispositivo indossabile che trasmette messaggi specifici tramite le vibrazioni, facendo sapere in tal modo all’utente cosa qualcuno gli sta comunicando senza che debba interrompere ciò che sta facendo. Potrebbe anche aiutare le persone con problemi di udito e di vista a ottenere informazioni più facilmente.
Secondo quanto reso noto, Facebook avrebbe dato un’occhiata al prototipo – che proviene dalla sua divisione hardware segreta, la Building 8 – alla scorsa conferenza degli sviluppatori, la F8. Da allora, la tecnologia sarebbe migliorata: in base a quanto diramato dal co-autore dello studio sperimentale, le persone sono state in grado di imparare 100 parole mediante vibrazioni con una precisione del 90% dopo 100 minuti di allenamento. Alcune avrebbero imparato 500 parole dopo altri 100 minuti di test.
Per eventualmente giungere sul mercato, una tecnologia del genere avrà bisogno di essere più facile da imparare e da utilizzare, più accurata e notevolmente più piccola del prototipo attuale, che prende quasi tutto il braccio. Si è dunque ancora lontani da una versione per smartwatch di tale gadget, ma in futuro chissà.