Facebook Messenger traccia tutti gli spostamenti

Un'estensione per Chrome permette di registrare gli spostamenti delle persone, utilizzando le coordinate geografiche condivise con Facebook Messenger.
Facebook Messenger traccia tutti gli spostamenti
Un'estensione per Chrome permette di registrare gli spostamenti delle persone, utilizzando le coordinate geografiche condivise con Facebook Messenger.

Tutti sanno (o dovrebbero sapere) che Facebook può condividere la posizione geografica con gli amici e lo stesso vale per Facebook Messenger, se è attivo il GPS dello smartphone. Pochi sanno però che questo dato può essere facilmente estratto dai messaggi, utilizzando un’estensione per Chrome sviluppata da uno studente dell’Università di Cambridge. Si può così creare una mappa degli spostamenti, un informazione che potrebbe essere utilizzata per attività di stalking.

L’estensione, denominata Marauders Map (dal nome della mappa del castello di Hogwarts), carica la mappa nell’interfaccia web di Messenger. Nelle app mobile la condivisione della posizione è attiva per default, quindi insieme al messaggio vengono inviate anche le coordinate geografiche. Lo studente dell’università statunitense ha verificato che Messenger permette di localizzare il mittente del messaggio con una precisione inferiore al metro. Ogni volta che l’utente invia un messaggio comunica al destinatario la sua posizione, consentendo di tracciare tutti gli spostamenti.

Uno stalker potrebbe teoricamente registrare la posizione della vittima e prevedere il luogo in cui si troverà nei giorni successivi. Il codice sorgente dell’estensione è stato pubblicato su Github. Fortunatamente, Facebook ha comunicato che il bug verrà risolto al più presto. Nell’attesa è possibile disattivare i servizi di localizzazione oppure disinstallare Messenger e usare app alternative.

La maggioranza degli utenti non presta molta attenzione alle informazioni che condivide su Internet ma, in determinate circostanze, questa distrazione potrebbe avere gravi conseguenze per la privacy. Questo comportamento è ben documentato in psicologia e prende il nome di default effect.

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