Facebook ha annunciato nuove misure per rendere quanto più pulito e gradevole possibile il News Feed che porta contenuti sulle bacheche degli utenti. L’obiettivo è chiaro e condivisibile: fare in modo che le Pagine non sfruttino Facebook in modo non opportuno, esagerando nel sollecitare le interazioni e snaturando così quello che è il normale fluire dei like, delle condivisioni e del coinvolgimento degli utenti.
La novità è stata annunciata direttamente dal gruppo di Menlo Park e potrebbe avere un forte impatto sia sulle performance di alcune Pagine, sia sulla circolazione di alcuni contenuti divenuti nel tempo degli inutili mantra fatti di spam e di bufale. Facebook cerca insomma di creare dei filtri intelligenti al modo in cui i contenuti fluiscono sul social network, così che nessuna Pagina possa tentare di sfruttare le trame della socializzazione online per perseguire finalità proprie e contrarie alla bontà dell’esperienza dell’utente.
Facebook spiega di voler prendere di mira tre tipi di contenuti, colpendo in conseguenza chi ne fa uso sulle proprie Pagine:
- Like-baiting, ossia quei contenuti creati appositamente per stimolare il “mi piace” dell’utente tramite esplicita richiesta. Il click deve insomma essere naturale, evitando che il passaparola possa essere forzato a tutto favore di chi agisce strumentalmente per accumulare follower. Tale processo sarà lento e continuo, al fine di arrivare ad una giusta alchimia tra la libertà di composizione sul network e la necessità di frenare alcune pratiche poco pulite: inizialmente saranno puniti gli aggiornamenti che chiedono espressamente un’interazione (un esempio tipico: ti piacciono più i cani o i gatti? Se ti piacciono i cani clicca “mi piace”, se ti piacciono i gatti clicca “condividi”);
- Contenuti ricorrenti, ossia materiale non originale che, forte della sua viralità, circola sull’onda del passaparola. Spesso e volentieri trattasi di semplici bufale o di materiale venusto, dunque né originale né qualitativo. Facebook, che vuole aumentare la qualità delle proprie pagine, va dunque a colpire questa categoria di contenuti, alla ricerca di utenti e materiale di qualità;
- Spam, ossia contenuti che spingono l’utente in vari modi al click pur di portare all’esterno il visitatore e farlo incappare in pagine colme di pubblicità o comunque ingannevoli. Non sono rari, peraltro, i “like” e le condivisioni truffaldine, forzate su utenti meno consapevoli di quel che vanno a fare: status quali “Guardate cosa fa questa ragazza con i suoi amici”, conditio spesso e volentieri da immagini maliziose, potrebbero dunque diminuire in modo sostanziale, migliorando l’esperienza social di 1,2 miliardi di utenti in tutto il mondo.
Il risultato sarà quello di veder penalizzate in modo pesante alcune pagine attive in modo poco pulito; per tutti gli altri non v’è rischio alcuno, se non quello di veder addirittura aumentati i click raccolti in virtù della maggior presenza sulle bacheche degli utenti (in quanto ripulite di tutto il materiale filtrato dal nuovo intervento del team di Zuckerberg).
Facebook tenta così di maturare e concentrare maggior qualità sulle proprie pagine: solo così si potrà tenere alta la qualità dell’esperienza degli utenti, continuando a godere dell’interazione di una community immensa che sulle dinamiche del social network costruisce gran parte delle proprie abitudini “social” online.