Sono sempre più frequenti i casi che arrivano dagli USA riguardanti l’abitudine, sempre più diffusa, dei datori di lavoro che chiedono la password di Facebook ai propri dipendenti. Una prassi che non vede nel ruolo di “vittime” solamente quanti cercano lavoro, come abbiamo visto qualche settimana fa, ma anche quelli che il lavoro hanno la necessità di mantenerlo.
Per diverse, entrare nel privato di un account Facebook dei dipendenti sta diventando una sorta di corsia privilegiata per capire efficacemente i comportamenti tenuti al di fuori della facciata pubblica dello stesso social network, nonché per trovare eventuali critiche rivolte al datore di lavoro o ai superiori. Avere la password significa avere pieno accesso alla vita virtuale del dipendente e ciò ha portato questa prassi a diffondersi così tanto da suggerire agli stessi vertici di Facebook di prendere posizione.
Il social network ha provveduto così a inviare un messaggio a firma di Erin Egan ai propri iscritti, con il quale si intende avvisare l’utenza dei rischi che la cessione della password d’accesso comporta, sottolineando anche come una richiesta di questo tipo si configuri come un atto illegale, una violazione della privacy bella e buona insomma, senza alcuna giustificazione valida.
Con la paura che il dilagare di un simile fenomeno possa in qualche modo fare da “deterrente” all’utilizzo dei suoi servizi da parte degli utenti, allontanando così quel pubblico che finora ne ha decretato il successo, Facebook ha minacciato poi di adire le vie legali, spiegando che:
Agiremo per proteggere la privacy e la sicurezza dei nostri utenti, sia coinvolgendo le istituzioni che, quando appropriato, iniziando cause legali, inclusa la disattivazione di servizi e applicazioni che abusano dei loro privilegi.
Il problema negli USA è di portata sempre maggiore, tanto che anche la politica vuol dire la sua avanzando la possibilità di legiferare a tale riguardo. In senato c’è già chi sembra pronto ad avanzare una proposta per fare in modo che la richiesta delle password da parte dei datori di lavoro ai propri dipendenti venga impedita espressamente, ponendo fine a una tendenza che effettivamente appare lesiva della riservatezza della persona.