L’olocausto rappresenta una delle pagine più difficili e tragiche della storia europea, in rapporto alla quale vanno prese tutte le misure necessarie, per evitare che fatti simili si ripetano.
Nella piazza virtuale di Facebook si ritrovano spesso per condividere le loro idee anche gruppi che propugnano il loro odio nei confronti degli Ebrei. Quello che è grave è il fatto che da parte di Facebook non c’è stato alcun intervento per rimuovere tutti i contenuti che trattano questo argomento.
In effetti Facebook vuole porsi ai suoi utenti come uno spazio Web, nell’ambito del quale è possibile portare avanti discussioni aperte, ma questo non vuol dire che tutte le discussioni vanno avallate in nome di una democrazia che a volte finisce col ledere i diritti e la dignità di altri gruppi di utenti.
Alcuni messaggi presenti su Facebook sono costituiti da veri e propri insulti contro gli Ebrei e altri vertono sulla negazione della Shoah. Da parte di Facebook non c’è stata nessuna presa di posizione e, anche se il social network non vuole intervenire facedone una questione morale, dovrebbe comunque tenere presente che i gruppi a favore dell’olocausto stanno violando i termini di utilizzo del servizio.
Nella nuova era del Web la storia e i suoi eventi entrano a pieno titolo nelle innovative modalità di socializzazione offerte dai social network, ma si dovrebbe evitare che il razzismo, la discriminazione, la negazione della memoria storica possano passare all’interno di forme relazionali senza l’attivazione di strumenti adeguati per contrastarli.