Si vociferava già da settimane, ma oggi è arrivata l’ufficialità: Facebook ha patteggiato con la Federal Trade Commission americana e “dopo mesi di trattative” dovrà pagare una multa senza precedenti di 5 miliardi di dollari, per mettere fine alla disputa sulla privacy legata al caso Cambridge Analytica. Quest’ultima ha raccolto illegalmente i dati personali di 86 milioni di utenti Facebook, una società collegata anche alla campagna elettorale di Donald Trump tramite Steve Bannon, dati quindi usati per scopi politici.
Facebook paga, per alcuni anche troppo poco, e risolve quindi la sua scomoda posizione. Inoltre sono state confermate le ulteriori accuse trapelate da poche ore riguardo la difficoltà per gli utenti di disattivare il controllo facciale, ma anche il divieto da parte di Facebook di usare i numeri di telefono degli utenti per scopi pubblicitari.
Il patteggiamento con la FTC prevede anche la creazione di un comitato indipendente sulla privacy, togliendo di fatto a Mark Zuckerberg questo potere. Scatteranno sanzioni in caso di nuove irregolarità. La multa e l’accordo è arrivato con tre voti a favore da parte dei repubblicani, mentre due democratici hanno votato contro. Facebook ha affermato che eseguirà controlli trimestrali per garantire che i controlli sulla privacy funzionino correttamente.
Secondo la FTC questa è la più grande sanzione comminata a qualsiasi società che avesse violato la privacy dei consumatori. Si legge nella nota ufficiale di Facebook:
Nell’ultimo anno abbiamo fatto passi da gigante in termini di privacy. Abbiamo dato alle persone un maggiore controllo sui loro dati, chiuso le app e messo i campo più risorse per proteggere le informazioni delle persone. Il programma sulla privacy che stiamo costruendo sarà un cambiamento sostanziale in termini di gestione dei dati.
Joseph Simmons, presidente della FTC, ha dichiarato in merito alla sanzione:
L’obiettivo non è solo quello di punire ma soprattutto di cambiare l’intera cultura della privacy di Facebook, facendo così scendere il rischio di violazioni.
Anche Mark Zuckerberg ha rilasciato una dichiarazione sul suo profilo Facebook:
Abbiamo la responsabilità di proteggere la privacy delle persone. Lavoriamo già duramente per far fronte a questa responsabilità, ma ora stabiliremo uno standard completamente nuovo per il nostro settore. Per implementarlo, dovremo rivedere i nostri sistemi tecnici per documentare eventuali rischi per la privacy e come li stiamo gestendo. In futuro quando introdurremo una nuova funzionalità che utilizza i dati o modificheremo una funzionalità esistente per utilizzare i dati in nuovi modi, dovremo documentare tutti i rischi e i passi che stiamo intraprendendo.