Paul Ceglia è quell’imprenditore irlandese che sosteneva di aver diritto alla maggioranza delle azioni di Facebook, ma con la causa legale avviata contro Mark Zuckerberg non solo non è riuscito ad ottenere ciò che desiderava, ma è anche stato arrestato per truffa aggravata e ora rischia fino a 40 anni di carcere.
L’uomo 39enne è stato arrestato nella propria abitazione di Wellsville, New York, con l’accusa di aver organizzato una strategia con cui frodare Facebook e il suo proprietario, Mark Zuckerberg. Paul Ceglia aveva portato in tribunale delle prove attraverso cui sosteneva di aver acquistato in passato metà del social network prima ancora che divenisse un successo globale: nello specifico, aveva portato email false provenienti dal CEO di Facebook stesso e altri tipi di file.
Secondo i procuratori federali, l’uomo ha falsificato e poi distrutto le prove della denuncia in cui egli stesso sosteneva di aver ricevuto la promessa di una quota del 50% di Facebook, e di sostituire la prima pagina del contratto che aveva firmato con Mark Zuckerberg con una falsa. Zuckerberg nel 2003 aveva incaricato Ceglia di svolgere alcuni semplici lavori di programmazione, ma l’imprenditore irlandese sosteneva diversamente.
Secondo Preet Bharara, il procuratore di Manhattan (New York), «la condotta di Ceglia non costituisce solo un grosso tentativo di frode, ma anche un tentativo di corruzione del nostro sistema giuridico attraverso la fabbricazione di prove false. Un’attività assolutamente intollerabile. Citare qualcuno, frodando, non è una cosa immune da procedimenti giudiziari». Ora, l’uomo rischia una pena fino a 40 anni di carcere.